Bari. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari recuperano un prezioso denario in argento risalente al 91 - 87 a.C.
L'antica moneta recuperata. (foto cc.) ndr. |
di Redazione
BARI, 18 NOV. - Con il recupero di una rara e antica moneta di epoca romana, si è conclusa una articolata indagine seguita dai carabineiri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Bari in merito al fenomeno dell'illecita esportazione e commecializzazione di reperti archeologici provenienti da scavi clandestini.
Le indagini sono state avviate grazie alla segnalazione perenuta dall'Osservatorio per i Beni Numismatici di interesse archologico del Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo che aveva individuato un'asta online presso la Repubblica di San Marino, nella quale era staat proposta, per la vendita, questa pregiata moneta antica.
Le articolate e lunghe indagini che hanno visto anche l'esecuzione di una rogatoria internazionale presso lo Stato estero hanno permesso di accertare che il bene, oggetto di cessione per la vendita a più case d'asta era sicuramente di provenienza italiana. Allo stato attuale risultano denunciate due persone per ricettazione e per aver fatto trasferire all'estero il bene culturale senza attesatto di libera circolazione o licenza di esportazione. Le indagini, coordinate dal dott. Marcello Quercia della Procura della Repubblica di Bari, sono ancora in corso per il recupero di eventuale altro materiale illecitamente detenuto.
La moneta, recuperata grazie alla pressante azione degli investigatori che ha consentito di stringere il cerchio sul possessore del reperto, è stata sottoposta a perizia da parte di funzionari del Ministero dei Beni Culturali ed è risultata essere un denario in argento del periodo della Guerra Civile (91-87 a.C), autentico e di assoluta rarità . L'esemplare riveste caratteristiche di pregio sia dal punto di vista della composizione del metallo (argento) sia per l'ottima conservazione dei rilievi da entrambi i lati. Il bene è satto scavato clandestinamente in provincia di Matera, vicino a Policoro, dove un tempo sorgeva l'antica città di Heraclea. Il Magistrato titolare delle indagini ha già disposto la restittuzione della preziosa moneta alla soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata.
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