Foggia. Sviluppo economico e legalità sull’asse Emilia Romagna-Puglia
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Una immagine dell'incontro. (foto com.) ndr. |
Le cose da fare per creare sviluppo e nuova occupazione a Foggia al centro di un incontro-dibattito alla fondazione “De Piccolellis”
di Redazione Foggia
FOGGIA, 29 NOV. - Gremita la sala della fondazione per un convegno che ha portato la visione di nuove possibilità di sviluppo per il territorio e nuova occupazione a Foggia. Il consigliere regionale Sergio Clemente ha introdotto i lavori, cui hanno preso parte Antonio Fierro, direttore di “Insieme” Conf.Cooperative Emilia Romagna; Marcello Menegatti, dell’Itas Mutua, Emilia Romagna; Giovanni Rotice, presidente Assindustria Foggia; Massimo Lucianetti, procuratore della repubblica di Potenza; don Aniello Manganiello, fondatore di “Ultimi”, associazione per la legalità contro la mafia, e l’assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone.
Interessante l’esperienza resa nota dal dr. Fierro e dal dr. Menegatti, che hanno sollecitato lo spirito cooperativo e solidale con cui è possibile realizzare sviluppo e occupazione, ed hanno illustrato l’iniziativa delle cooperative di utenza, diverse dai gruppi d’acquisto.
In questa esperienza si associano cooperativamente i soci che contrattano con le compagnie di assicurazione, creando la domanda che incontra l’offerta, in una rete trasversale che crea fiducia tra i soci e con le compagnie di assicurazione, che siedono nel cda insieme con i soci. L’esperienza è partita anche a Foggia, e può essere replicata anche in altri campi, nei servizi, nella spesa, ecc., in funzione dei consumi. L’ing. Giovanni Rotice ha assicurato che l’Assindustria foggiana vuole rimettere al centro “la cultura d’impresa sui cardini dello sviluppo e della legalità, partendo dalla formazione della classe imprenditoriale nei vari settori: agricoltura, industria, logistica, energia, ecc.; preparare percorsi formativi per arrivare alla stazione unica appaltante, che crea la white list delle imprese, nel rispetto della legalità, dove il territorio sia considerato un’opportunità per tutti con una sinergia di sistema capace di restituire al territorio ciò che il territorio dà”.
È stata analizzata con realismo la situazione di alcune strutture in crisi e gli sforzi in atto per arginare chiusure, cassa integrazione e licenziamenti, nonché i problemi della sicurezza e la capacità di attrazione del territorio. “Le occasioni di non sviluppo dipendono dalla sicurezza, che è diventata una necessità e Confindustria vuole starci ai tavoli di programmazione”, ha concluso Rotice. Il procuratore capo di Potenza, dr. Massimo Lucianetti, ha ricordato come già nel 1994 fosse chiaro alla Politica che “l’industria si radica dove il tasso di criminalità è basso”, citando l’allora presidente del Consiglio Prodi, il che è suonato per anni quasi come una condanna a non crescere mai per Foggia e il suo territorio, ed ha ricordato come in Emilia Romagna ci siano nove tribunali, quante sono le province, con una omogeneità sul territorio e un impatto operativo delle regole procedimentali uniforme e ed efficace.
Noi abbiamo perduto quello di Lucera. E dalla critica crociana della Politica “amorale” e del Diritto come “ancella” dell’Economia, il magistrato ha ribadito che l’Etica è l’ “a priori” della Politica e dell’Economia”, per concludere con uno slogan efficace da perseguire come obiettivo etico: l’uomo con l’uomo e per l’uomo. Coinvolgente anche l’intervento di don Aniello Manganiello, il “prete anticamorra” che combatte la criminalità nell’agro nolano: “dobbiamo estirpare la mentalità diffusa che quello che lo Stato non ti dà come diritto, lo dà la criminalità come favore. In quelle terre chi fa il lavoro sono i casalesi. Dunque lo Stato è assente, la Politica non si prende cura del territorio. Ma ci sono anche le nostre responsabilità come cittadini: omertà, silenzio, volgersi dall’altra parte.
Occorre una mobilitazione delle coscienze perché le regole vengano rispettate, altrimenti non si crea fiducia nelle istituzioni. Ed occorre rischiare qualcosa, anche la vita, e qualcuno l’ha fatto”. “I costi dell’illegalità li paghiamo noi, ha concluso don Aniello,, e nel triangolo della morte, la Terra dei fuochi, noi li stiamo pagando, nonostante una legge apposita che non ha prodotto nulla. La legalità, invece, è una risorsa e deve puntare sulla solidarietà, per aiutare chi non ce la fa”. L’assessore regionale Loredana Capone ha sottolineato con determinazione gli sforzi della Regione per alimentare la coscienza civica giorno per giorno, investendo nella tutela dell’ambiente, firmando contratti di programma con alcune industrie per tutelare salute e posti di lavoro, un bando per far uscire allo scoperto il lavoro nero, i bandi per incentivare l’innovazione nelle piccole e medie imprese, il sostegno ai consorzi di aziende, l’accesso al credito per i giovani, l’incentivazione dei piani commerciali e dei piani regolatori, il pieno utilizzo dei Fondi europei con attenzione al riequilibrio territoriale ma “occorre che ci siano progetti nei settori di vocazione del territorio: agroindustria, meccanica e meccatronica, aerospazio, green economy, beni culturali e settore turistico-alberghiero.
La mancanza di programmazione genera corruzione e da questo vicolo cieco si deve poter uscire, ma deve essere forte anche la nostra la convinzione di venir fuori dalla crisi e riprenderci il nostro futuro”. Sotto tali auspici si è concluso l’incontro, moderato dal giornalista Angelo De Luca, che ha auspicato il superamento degli atteggiamenti di rassegnazione per passare dalla lamentela allo studio e alla proposta innovativa e produttiva per un nuovo sviluppo possibile del territorio foggiano.
In questa esperienza si associano cooperativamente i soci che contrattano con le compagnie di assicurazione, creando la domanda che incontra l’offerta, in una rete trasversale che crea fiducia tra i soci e con le compagnie di assicurazione, che siedono nel cda insieme con i soci. L’esperienza è partita anche a Foggia, e può essere replicata anche in altri campi, nei servizi, nella spesa, ecc., in funzione dei consumi. L’ing. Giovanni Rotice ha assicurato che l’Assindustria foggiana vuole rimettere al centro “la cultura d’impresa sui cardini dello sviluppo e della legalità, partendo dalla formazione della classe imprenditoriale nei vari settori: agricoltura, industria, logistica, energia, ecc.; preparare percorsi formativi per arrivare alla stazione unica appaltante, che crea la white list delle imprese, nel rispetto della legalità, dove il territorio sia considerato un’opportunità per tutti con una sinergia di sistema capace di restituire al territorio ciò che il territorio dà”.
È stata analizzata con realismo la situazione di alcune strutture in crisi e gli sforzi in atto per arginare chiusure, cassa integrazione e licenziamenti, nonché i problemi della sicurezza e la capacità di attrazione del territorio. “Le occasioni di non sviluppo dipendono dalla sicurezza, che è diventata una necessità e Confindustria vuole starci ai tavoli di programmazione”, ha concluso Rotice. Il procuratore capo di Potenza, dr. Massimo Lucianetti, ha ricordato come già nel 1994 fosse chiaro alla Politica che “l’industria si radica dove il tasso di criminalità è basso”, citando l’allora presidente del Consiglio Prodi, il che è suonato per anni quasi come una condanna a non crescere mai per Foggia e il suo territorio, ed ha ricordato come in Emilia Romagna ci siano nove tribunali, quante sono le province, con una omogeneità sul territorio e un impatto operativo delle regole procedimentali uniforme e ed efficace.
Noi abbiamo perduto quello di Lucera. E dalla critica crociana della Politica “amorale” e del Diritto come “ancella” dell’Economia, il magistrato ha ribadito che l’Etica è l’ “a priori” della Politica e dell’Economia”, per concludere con uno slogan efficace da perseguire come obiettivo etico: l’uomo con l’uomo e per l’uomo. Coinvolgente anche l’intervento di don Aniello Manganiello, il “prete anticamorra” che combatte la criminalità nell’agro nolano: “dobbiamo estirpare la mentalità diffusa che quello che lo Stato non ti dà come diritto, lo dà la criminalità come favore. In quelle terre chi fa il lavoro sono i casalesi. Dunque lo Stato è assente, la Politica non si prende cura del territorio. Ma ci sono anche le nostre responsabilità come cittadini: omertà, silenzio, volgersi dall’altra parte.
Occorre una mobilitazione delle coscienze perché le regole vengano rispettate, altrimenti non si crea fiducia nelle istituzioni. Ed occorre rischiare qualcosa, anche la vita, e qualcuno l’ha fatto”. “I costi dell’illegalità li paghiamo noi, ha concluso don Aniello,, e nel triangolo della morte, la Terra dei fuochi, noi li stiamo pagando, nonostante una legge apposita che non ha prodotto nulla. La legalità, invece, è una risorsa e deve puntare sulla solidarietà, per aiutare chi non ce la fa”. L’assessore regionale Loredana Capone ha sottolineato con determinazione gli sforzi della Regione per alimentare la coscienza civica giorno per giorno, investendo nella tutela dell’ambiente, firmando contratti di programma con alcune industrie per tutelare salute e posti di lavoro, un bando per far uscire allo scoperto il lavoro nero, i bandi per incentivare l’innovazione nelle piccole e medie imprese, il sostegno ai consorzi di aziende, l’accesso al credito per i giovani, l’incentivazione dei piani commerciali e dei piani regolatori, il pieno utilizzo dei Fondi europei con attenzione al riequilibrio territoriale ma “occorre che ci siano progetti nei settori di vocazione del territorio: agroindustria, meccanica e meccatronica, aerospazio, green economy, beni culturali e settore turistico-alberghiero.
La mancanza di programmazione genera corruzione e da questo vicolo cieco si deve poter uscire, ma deve essere forte anche la nostra la convinzione di venir fuori dalla crisi e riprenderci il nostro futuro”. Sotto tali auspici si è concluso l’incontro, moderato dal giornalista Angelo De Luca, che ha auspicato il superamento degli atteggiamenti di rassegnazione per passare dalla lamentela allo studio e alla proposta innovativa e produttiva per un nuovo sviluppo possibile del territorio foggiano.
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