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Molfetta (Ba). Rompiamo il silenzio


Una mattinata per crescere e confrontarsi 

di Pola Copertino

MOLFETTA (BA), 28 NOV. - E’ stato più volte ripetuto e invocato l’ invito a rompere il silenzio e a denunciare, il leit motiv che ha caratterizzato la mattinata molto intensa e densa di emozioni organizzata presso la Fabbica di San Domenico a cura della Consulta Comunale Femminile a cui hanno preso parte le istituzioni, testimoni e gli studenti, oltre ai cittadini molfettesi. L’ incontro si è inserito nell’ ambito delle iniziative programmate per la Giornata Internazionale per l’ eliminazione della violenza contro le donne che aveva visto già un primo momento istituzionale tenutosi nell’ aula consiliare con la lettura di un documento. L’evento ha visto la partecipazione di Francesco Tammacco de “Il Carro dei Comici” con una piece teatrale sull’ argomento, di Annabella Tedone che ha proposto una lettura scenica “ Storia di lei”, di Antonello Mangano, giornalista dell’ espresso che ha raccontato di “ Donne immigrate sfruttate e violentate”, ma ancora di giovani studentesse delle scuole superiori cittadine che hanno letto poesie, testimonianze e riflessioni. L’ assessore al welfare cittadino Bepi Maralfa ha ribadito l’ attualità del fenomeno, ogni due giorni viene uccisa una donna, tante sono quelle che in silenzio, fra le mura di casa subiscono violenze, ricatti, angherie, i numeri sono veramente impressionanti e in continua crescita esponenziale. Anche i nuovi mezzi di comunicazione, i social network, se male utilizzati possono far proliferare questi episodi inducendo allo stalking, ma non vanno demonizzati. Gli interventi sono stati moderati dalla presidente della consulta femminile Alina Gadaleta Caldarola che ha tessuto i fili di una mattinata che ha visto anche i ragazzi molto attenti e protagonisti. Il vice sindaco ha invitato alla denuncia le ragazze che si dovessero trovare in certe situazioni anche perché spesso sono proprio le amiche ad accorgersi di situazioni di disagio vissute in famiglia. Molto interesse ha suscitato l’ inchiesta sul lavoro e prostituzione in Sicilia del giornalista Mangano che, grazie ha facebook, ha avuto oltre ottantamila condivisioni, cosa che non sarebbe stata possibile con la carta stampata. Il giornalista ha raccontato la situazione di totale segregazione vissuta dalle donne giunte dalla Romania, il totale isolamento in campagne sperdute e la rassegnazione a subire ogni tipo di violenza per assicurare un futuro alle nuove generazioni. Le donne vengono ricattate su lavoro, ha affermato il sindaco, costrette a firmare il licenziamento nel caso in cui aspettano un bambino. Questa pratica è capitata anche a lei in una grande azienda e la stanno subendo anche lavoratrici molfettesi. Non bisogna assolutamente colpevolizzare le vittime, giustificare i carnefici, trovare scusanti, ma bisogna sempre denunciare. Bisogna poi combattere contro gli stereotipi, non fare passare certi messaggi pubblicitari subdoli e cercare di spezzare la catena dei ricatti e della violenza nel mondo del lavoro oltre che fra le quattro mura. E’ stato poi lanciato un messaggio di amore indiscriminato, in tutti i sensi per combattere qualsiasi forma di violenza, fisica e psicologica, e prevaricazione. Una mattinata che ha fatto riflettere, confrontare e crescere le studentesse, future donne del domani a cui si spera di affidare un mondo migliore.





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