Politica. Moro: Grassi, più che archiviazione c'è da aprire dossier, no elementi sufficienti per dar seguito a denuncia Enrico Rossi
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L'On. Gero Grassi. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 13 NOV, - «L'audizione con il procuratore generale di Roma, Luigi Ciampoli, e con il sostituto procuratore generale preso la Corte d'Appello di Roma, Otello Lupacchini, che riprenderà domani alle 16,30, è stata di grande interesse ed ha messo in evidenza elementi cruciali del caso Moro: cioè la presenza di presenze esterne alle Br in via Fani e il ruolo dell'agente Usa Steve Pieczenik. Mi pare che più che archiviare, qui c’è da aprire nuovi dossier». Lo afferma il vicepresidente dei deputati del Pd, Gero Grassi, dopo l'audizione nella Commissione d'inchiesta sull'omicidio di Aldo Moro. Grassi aggiunge: «C'è molto materiale su cui lavorare per scavare e cercare nuove verità. E' certo che, a tanti anni di distanza, le richieste di archiviazione in sede giudiziaria non vanno confuse con l'assoluzione in sede politica, dove non si valutano le responsabilità individuali ma, appunto, quelle generali, politiche. I procuratori hanno infatti spiegato a chiare lettere che non hanno potuto raccogliere elementi sufficienti per poter dare seguito alle denunce dell'ispettore Enrico Rossi perché' sono intervenuti dopo una inerzia di due anni. Dunque, la nostra attenzione verso quanto ha dichiarato Rossi resta alta ».
Dopo l’audizione di oggi in Commissione Moro, Raimondo Etro, conversando con la giornalista Stefania Limiti, al telefono, ha detto: «originariamente avrei dovuto partecipare all’azione di via Fani. Ero infatti inserito, come è noto, nel gruppo che ha organizzato e portato a termine l’azione. Oggi naturalmente penso che questa sia stata per me una fortuna. Tuttavia, alla luce di quanto sta emergendo, comincio a pensare che forse io sia stato escluso perché non dovevo vedere qualcosa o qualcuno».
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