'L'Angolo dello Scrittore' - "Dal prossimo Natale cineastinenza, altro che cinepanettone"
Christian Montanaro. (foto) ndr. |
di Christian Montanaro
BARI, 28 DIC. - Parte da oggi su "La Gazzetta Meridionale" una nuova rubrica. Mi onoro di dirigerla e ringrazio l'editore e la redazione per la fiducia accordatami, nella speranza che anche voi lettori potrete trovarla di vostro gradimento.
Una rubrica in cui si spazierà a 360° su arte e spettacolo, in quello che mi auguro sia uno spazio virtuale aperto e costruttivo, tanto mio quanto vostro, nel quale saranno le vostre domande e i vostri suggerimenti a farla da padrone e a fornire gli spunti per gli articoli della settimana seguente.
Come primo articolo, senza entrare troppo nel merito, vorrei affrontare con voi l'argomento dei "cinepanettoni". Quest'anno nelle sale cinematografiche c'è ampia scelta. Si può scegliere tra Boldi, Aldo Giovanni e Giacomo e Lillo e Greg.
Personalmente chi scrive ha visto solo il film di questi ultimi, intitolato "Un Natale stupefacente". Poi di stupefacente, al di là della bravura degli attori, principali e comprimari, c'è poco a dirla tutta.
Non sono qui per fare moralismo. Anche a me il "film leggero", se fatto bene, fa ridere. Il problema, semmai è un altro: a parte qualche facile risata, c'è sempre troppo poco, in sceneggiature che tendono a ripetersi, sino ad ammorbare.
Basti pensare all'incipit di questi film, che iniziano sempre con l'introduzione del protagonista: "Mi chiamo.....Io sono....Quest'altro è...". Ripetizioni, plagi, scopiazzature di un qualcosa già visto e rivisto.
E pensare che c'è chi ha criticato Roberto Benigni in tv. Certo, del suo compenso possiamo discuterne sino allo sfinimento, ma dal punto di vista prettamente culturale... che spettacolo ragazzi!!! Neanche a parlarne.
Ecco cosa ci vorrebbe come prossimo film di natale. Un film comico e leggero, ma anche con un barlume di trama, un pizzico di contenuto. Perlomeno sulla falsa riga di "Benvenuti al sud".
Contro la crisi (anche di valori) si deve uscire con la creatività e la fantasia. Chi scrive si diletta a dirigere cortometraggi da lui ideati e posso assicurarvi che la nostra Puglia, la Puglia degli Zalone, dei Carofiglio, dei Pio e Amedeo, pullula anche di ottimi autori e di registi che avrebbero in serbo molte trame degne di considerazione.
Senza nulla togliere a chi fa questo lavoro di mestiere, si punti a qualcosa di almeno parzialmente più elevato.
Non dico un "La vita è bella", ma nemmeno "Un Natale stupefacente". Noi italiani onestamente ci meritiamo qualcosa di più e il business non può sempre prevalere. L'omologazione è in agguato e può davvero arrivare ad ottenebrare il nostro giudizio critico e a farci pensare che questo sia il meglio che possiamo produrre.
Una rubrica in cui si spazierà a 360° su arte e spettacolo, in quello che mi auguro sia uno spazio virtuale aperto e costruttivo, tanto mio quanto vostro, nel quale saranno le vostre domande e i vostri suggerimenti a farla da padrone e a fornire gli spunti per gli articoli della settimana seguente.
Come primo articolo, senza entrare troppo nel merito, vorrei affrontare con voi l'argomento dei "cinepanettoni". Quest'anno nelle sale cinematografiche c'è ampia scelta. Si può scegliere tra Boldi, Aldo Giovanni e Giacomo e Lillo e Greg.
Personalmente chi scrive ha visto solo il film di questi ultimi, intitolato "Un Natale stupefacente". Poi di stupefacente, al di là della bravura degli attori, principali e comprimari, c'è poco a dirla tutta.
Non sono qui per fare moralismo. Anche a me il "film leggero", se fatto bene, fa ridere. Il problema, semmai è un altro: a parte qualche facile risata, c'è sempre troppo poco, in sceneggiature che tendono a ripetersi, sino ad ammorbare.
Basti pensare all'incipit di questi film, che iniziano sempre con l'introduzione del protagonista: "Mi chiamo.....Io sono....Quest'altro è...". Ripetizioni, plagi, scopiazzature di un qualcosa già visto e rivisto.
E pensare che c'è chi ha criticato Roberto Benigni in tv. Certo, del suo compenso possiamo discuterne sino allo sfinimento, ma dal punto di vista prettamente culturale... che spettacolo ragazzi!!! Neanche a parlarne.
Ecco cosa ci vorrebbe come prossimo film di natale. Un film comico e leggero, ma anche con un barlume di trama, un pizzico di contenuto. Perlomeno sulla falsa riga di "Benvenuti al sud".
Contro la crisi (anche di valori) si deve uscire con la creatività e la fantasia. Chi scrive si diletta a dirigere cortometraggi da lui ideati e posso assicurarvi che la nostra Puglia, la Puglia degli Zalone, dei Carofiglio, dei Pio e Amedeo, pullula anche di ottimi autori e di registi che avrebbero in serbo molte trame degne di considerazione.
Senza nulla togliere a chi fa questo lavoro di mestiere, si punti a qualcosa di almeno parzialmente più elevato.
Non dico un "La vita è bella", ma nemmeno "Un Natale stupefacente". Noi italiani onestamente ci meritiamo qualcosa di più e il business non può sempre prevalere. L'omologazione è in agguato e può davvero arrivare ad ottenebrare il nostro giudizio critico e a farci pensare che questo sia il meglio che possiamo produrre.
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