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Economia. Ue: Juncker, Italia non si lamenti. Era da procedura infrazione

Il Presidente C. Junker. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 12 AGI. (AGI) - "Se c'e' qualcuno che non puo' lamentarsi e' proprio l'Italia, sento molte piu' lamentele per la comprensione mostrata". Lo dice il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha commentato le polemiche in Italia per le sue ultime dichiarazioni su possibili "conseguenze spiacevoli" per Italia e Francia, in un'intervista concessa ad 'Avvenire' assieme ai quotidiani 'The Guardian' e 'Suddeutsche Zeitung' e al sito di notizie Ue 'EuObserver', ospiti della televisioni pubblica austriaca 'Orf'. "Avremmo potuto - dice - attivare per l'Italia una procedura per debito eccessivo. Invece ho parlato con Renzi, per il quale nutro sentimenti di amicizia, anche al G20 in Australia e gli ho detto: se voi mostrare la volonta' di intraprendere le necessarie riforme, per favore scrivetemi una lettera per dirmelo. E questo l'Italia l'ha fatto". Juncker spiega che la Commissione, nel caso dell'Italia e della Francia, ha "agito in modo politico, non burocratico. Dobbiamo prendere atto che l'intera situazione economica anche a livello globale e' drammaticamente peggiorata". Questo dimostra che "si tratta di una Commissione politica e che dunque non siamo per un'attuazione burocratica del Patto di stabilita'", aggiungendo che il patto "non e' mai stato applicato in modo piu' flessibile". Il presidente della Commissione esprime amicizia per Renzi e per l'Italia ("un Paese che amo"), ma critica il fatto che il premier "in numerose dichiarazioni pubbliche ha suscitato l'impressione che la Commissione sia una macchina trascinata da cieca burocrazia". Nell'intervista Juncker infine commenta con ottimismo la crisi greca, "quanto e' accaduto alla Borsa di Atene non e' il segnale di una nuova crisi".





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