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Sciopero: "adesione al 70%" A Roma 40mila in piazza

Una immagine dello sciopero. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 12 DIC. (AGI) - "Buongiorno e buon sciopero a tutte e tutti #CosiNonVa". Cosi' in un tweet Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, da' 'ufficialmente' il via alla giornata di sciopero generale proclamata per oggi da Cgil e Uil, per chiedere "a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilita', rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e e la creazione di nuova e buona occupazione". I lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, compresi i ferrovieri dopo il ritiro della precettazione annunciata ieri dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, incroceranno le braccia per otto ore. Uno sciopero che si caratterizzera' con le oltre cinquanta manifestazioni, cinquantaquattro per la precisione, che si svolgeranno da Nord a Sud del paese - cosi' divise: 10 a carattere regionale, 39 provinciali e 5 interprovinciali - e con due 'punti di riferimento': la piazza di Torino, con la presenza del numero uno di corso d'Italia, Susanna Camusso, e quella di Roma, con il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Intanto monta la giornata di protesta anche sui social media: i profili ufficiali della Cgil su twitter e facebook stanno rilanciando immagini e messaggi da tutto Italia circa la giornata di oggi. L'hashtag scelto per seguire, e intervenire, sui social media sono #12dic e #CosiNonVa. 

NAPOLITANO: SCIOPERO GENERALE SEGNO DI TENSIONE GOVERNO-SINDACATI - "Lo sciopero generale proclamato per oggi e' segno di una notevole tensione tra sindacati e governo". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,lasciando Torino. "E' bene che ci sia rispetto reciproco delle prerogative di ciascuno e che non si vada a una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese", ha aggiunto Napolitano. "Io non entro, ovviamente, nel merito delle ragioni degli uni o degli altri. Mi auguro che si discutano sia le decisioni gia' prese, come quella della legge di riforma del mercato del lavoro, sia da prendere, soprattutto per il rilancio dell'economia e dell'occupazione in un contesto europeo, che si trovi la via di una discussione pacata", ha aggiunto il presidente della Repubblica. "Naturalmente, poi, il governo ha le sue prerogative e le ha anche il Parlamento. E ha il suo ruolo da svolgere anche il sindacato. E' bene che ci sia rispetto reciproco di queste prerogative", ha concluso Napolitano. 

AZIONI E BLITZ DEGLI STUDENTI, OLTRE 50 CORTEI - Oggi gli studenti tornano a mobilitarsi: oltre 50 cortei mattutini ma anche street parade e iniziative di dibattito serali. Tra ieri sera e stamattina sono state fatte diverse azioni di lancio della giornata dello sciopero generale in molte citta', davanti al ministero dell'Economia a Roma e nel resto delle citta', da Bologna e Pisa fino ad Acerra e Foggia davanti a enti regionali per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi Inps, Uffici Scolastici Regionali. Non sono mancati - riferiscono gli studenti - blitz anche "all'interno dei luoghi del lavoro in nero, nei bar, nei negozi del centro delle citta' da parte degli studenti travestiti da Babbo Natale per consegnare sarcasticamente il 'pacco' del Jobs Act". "Protestiamo contro le riforme neoliberiste e recessive del Governo Renzi e non accettiamo che vengano approvate in nostro nome, non in nome delle studentesse e degli studenti, non in nome della generazione precaria - dichiara Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza - cortei e iniziative lungo tutto l'arco delle 24 ore con i lavoratori, i giovani e i precari per dare voce alle istanze di cambiamento reali che vengono dai percorsi di partecipazione che dalla mobilitazione del 10 Ottobre ad oggi si sono attivati. L'abolizione delle forme di contratto precarie, misure di welfare realmente universali e investimenti nell'istruzione pubblica e aperta a tutti rimangono l'unica vera priorita' e il governo la sta colpevolmente eludendo". Gli fa eco Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario: "Con i tagli della legge di Stabilita' e dello Sblocca Italia si attaccano per l'ennesima volta l'universita' pubblica e la ricerca. L'approvazione a colpi di fiducia del Jobs Act e' un colpo pesante non soltanto per i movimenti sociali e le forze sindacali ma la qualita' della democrazia e il futuro della nostra generazione. Si riparta dal diritto allo studio e dal garantire le prospettive dei giovani estendendo diritti e tutele". 

BARBAGALLO: GARANTE SI E' FATTO USARE TRAGGA CONSEGUENZE - IL garante degli scioperi "si e' fatto usare e strumentalizzare: dovrebbe trarne le dovute conseguenze". Questo il pensiero del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, sulla decisione del presidente dell'Autorita', di chiedere al governo la valutazione della precettazione del personale delle Ferrovie, accolta dal ministro Lupi e poi superata per volere del Premier. "Ho apprezzato l'intervento ieri del presidente del Consiglio Renzi per evitare una lesione costituzionale nel nostro Paese, ha dichiarato Barbagallo al concentramento a piazzale Esquilino, del corteo di Cgil e Uil che partira' intorno alle 10. "Il garante del diritto agli scioperi, quando abbiamo disdettato l'accordo sul regolamento dello sciopero nel pubblico impiego, ha detto che avremo fatto i selvaggi. Il selvaggio l'ha fatto lui perche' non ha rispettato la legge 146 del '90. Per Barbagallo l'Autorita' e' "un ente inutile da sciogliere". 

BARBAGALLO, OGGI FERMIAMO ITALIA PER FARLA RIPARTIRE - "Oggi fermiamo l'Italia per poi farla ripartire nella direzione giusta". Cosi' il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha spiegato le ragioni dello sciopero generale proclamato dalla sua organizzazione e dalla Cgil, contro la legge di stabilita' e il jobs act. Prima della partenza del corteo che sfilera' per le vie di Roma, Barbagallo ha detto ai giornalisti che oggi "milioni di lavoratori si astengono dal lavoro" e accanto a loro si mobiliteranno tanti pensionati e tanti giovani; "vogliamo fermare la caduta dell'economia italiana" ha spiegato Barbagallo, secondo cui la protesta di oggi puo' convincere il governo a cambiare atteggiamento: "mi aspetto che il governo, quando parla di riforma del lavoro parli con i sindacati". Possibilita' di confronto ci sono ancora - ha sottolineato perche' devono essere emanati i decreti attuativi della legge delega sul lavoro e perche' la legge di stabilita' e' ancora in discussione al senato. Secondo Barbagallo l'economia "puo' ripartire se si mette mano alla questione fiscale e morale": le risorse per gli interventi chiesti dai sindacati si possono trovare contrastando l'evasione fiscale (150 miliardi) i costi della politica (27 miliardi) e corruzione. Una delle prime riforme da fare - ha concluso - e' la riduzione delle stazioni appaltanti e delle societa' partecipate.





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