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Economia. Confindustria, con 'Qe' il Pil italiano crescera' dell'1,8%

Il Pil italiano. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 24 GEN. (AGI) - Il programma di 'quantitative easing' varato dall Bce comportera' per l'Italia un aumento del Pil pari all'1,8% e 3,2 miliardi di risparmio sugli interessi per le imprese. E' la stima del Centro studi di Confindustria. "L'acquisto di titoli per 1.140 miliardi di euro varato dalla Bce determina una riduzione di 1,1 punti dei tassi a lunga e causa una svalutazione dell'11,4% nel tasso di cambio della moneta unica", sottolinea il Csc, "parte di questi effetti sono gia' stati anticipati dai mercati, percio' le ricadute su PIL e conti delle imprese saranno piu' rapide". I calcoli del centro studi Confindustria si riferiscono al biennio 2015-2016 durante il quale sara' attivo il meccanismo di 'Qe'. L'ampiezza del 'Qe', in base alle elaborazioni del Csc, "e' tale da diminuire i tassi reali sui titoli a lungo termine di 109 punti base". "Parte di tale ribasso e' stata gia' realizzata dai mercati in vista proprio della decisione Bce", si legge ancora nello studio, "inoltre, il 'Qe' produce un indebolimento del tasso di cambio effettivo dell'euro, che il Csc quantifica dell'11,4%, anch'esso in parte gia' avvenuto". "Il combinato tassi-cambio rafforza l'attivita' economica", sottolinea ancora il Csc, il quale calcola "che i minori tassi alzano il Pil italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016; il cambio piu' debole dello 0,6% in ciascun anno. La spinta complessiva e', dunque, pari allo 0,8% nel 2015 e all'1,0% nel 2016". "La diminuzione dei tassi sui titoli si trasmette al costo del denaro pagato dalle imprese, con un risparmio che il Csc stima in 3,2 miliardi di euro all'anno", si legge ancora nella nota.





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