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Teatro. L'ultimo piano: due ladri che rubano il sorriso

La locandina dell'evento. (foto) ndr.

di Christian Montanaro

BARI, 24 GEN. - Una commedia piacevole e ben recitata. E' andata in scena ieri al Teatro Di Cagno di Bari, tra i convinti applausi del pubblico, la seconda rappresentazione de "L'ultimo piano", spettacolo teatrale scritto, diretto e interpretato da Fabiano Marti, con Mauro Pulpito e Ketty Volpe. L'opera parla delle disavventure di una improvvisata e maldestra coppia di ladri (Marti e Pulpito), alle prese con un "furto impossibile", mentre gli eventi prendono forma inaspettata sotto le divertenti e originali vesti della solita brava Ketty Volpe. Il teatro di Marti è un teatro non dialettale, e questo già costituisce una nota positiva in una realtà che sembra dover far coincidere obbligatoriamente la risata con la battuta in vernacolo. E il duo Marti-Pulpito funziona a dovere, come nelle più affiatate coppie dello spettacolo. Il "sempliciotto" e il "razionale": l'incastro nella sceneggiatura tra le due figure è ben studiato. Ad uno toccano le battute più popolari, quelle che devono far "ridere" il pubblico; all'altro il difficile compito di dare apparente serietà per poi rivelarsi, per certi versi, ancor più "stupido" del collega. Una parte che Pulpito ha già dimostrato in passato di saper ben interpretare. In mezzo c'è lei, Ketty Volpe. Non sveliamo il suo ruolo nella vicenda, ma sarà determinante. La sua espressività la renderà funzionale alla trama, in un contesto che si dipanerà lentamente, srotolando una trama magari non originalissima, ma comunque ben strutturata e onestamente simpatica. Insomma, si ride e si sorride. Forse l'aspetto più significativo. Perché ridere a teatro va bene, ma sorridere per l'intera durata dello spettacolo è la vera certificazione di qualità per un'opera che si rispetti.





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