Bari. I dubbi sulla proprietà del canile “comunale”
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il M5S al Canile di Bari. (foto com.) ndr. |
Costato 2,8 milioni di euro, vede l’associazione ACA Onlus versare 800 euro di fitto al Comune di Bari ma la proprietà risulta dell’ASI. Sopralluogo del M5S, che chiede chiarimenti sulla vicenda
di Redazione
BARI, 23 FEB. -
La candidata governatrice del Movimento 5 Stelle per la Regione Puglia, Antonella Laricchia, insieme ai candidati consiglieri regionali, Fabio Leli e Giampiero Milone, ed ai portavoce dei Municipi 2 e 3 di Bari, Claudio Carone e Davide De Lucia, ha effettuato un sopralluogo presso il canile in via Dei Fiordalisi gestito da ACA Onlus. L’associazione animalista di volontariato di Anna Dalfino, da luglio 2014, non riceve più alcun contributo dall’Amministrazione comunale del capoluogo pugliese per curare i propri amici a quattro zampe. A ciò si aggiungo gli 800 euro di fitto mensile che la ACA Onlus versa al Comune, nonostante l’area sia di proprietà dell’ASI. Un canile costato 2,8 milioni di euro, reso operativo esclusivamente grazie ad un’ordinanza (n. 2012/00260 del 02.03.2012) dell’ex Sindaco Michele Emiliano ma che, al primo giorno di pioggia, si allaga completamente. Ma nel mirino dei 5 Stelle finiscono anche la legge regionale pugliese n. 12/1995, “su interventi a tutela degli animali per la prevenzione dal randagismo” e la legge regionale n. 4/2010, “sulle norme in materia di sanità e servizi sociali”.
“Ci opponiamo alla tendenza delle amministrazioni comunali di affidare la gestione delle strutture per il ricovero e la cura dei cani a privati – dichiara la candidata presidente per il M5S, Antonella Laricchia – In questo singolo caso, peraltro, vi è il problema della proprietà del canile che risulta dell’ASI, nonostante sia stato presentato come comunale. Ciò cambia molto le cose perché l’ultima parola spetta al proprietario, il quale potrebbe decidere di non utilizzare più il canile a tal fine ma come meglio crede, oltre a costringere l’associazione al pagamento di un affitto che ACA indirizza al Comune. Per cui chiediamo se questi soldi dell’associazione siano reindirizzati al consorzio ASI o meno”.
“L’ordinanza sindacale è uno strumento per legittimare le inadempienze degli enti locali – le fanno eco i candidati baresi al consiglio regionale Fabio Leli e Giampiero Milone (M5S) – Per tale ragione, i comuni andrebbero sanzionati nelle persone degli esperti della politica che hanno gestito male la cosa pubblica. Crediamo fermamente che la civiltà di un popolo si misuri dal modo in cui tratta gli animali”.
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