Estero. Isis brucia vivo il pilota giordano Amman promette, sara' vendetta
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Il pilota giordano arso vivo dall'Isis. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 3 FEB. (AGI) - L'orrore e' sbarcato ancora una volta sul web, rilanciato dai social network. Il pilota giordano in mano allo Stato islamico e' stato bruciato vivo. Muad Kasasbeah venne catturato il 24 dicembre e Isis, dopo aver detto di averlo ucciso ai primi di gennaio, ultimamente aveva chiesto la liberazione della terrorista qaedista Rajada al Rishavi in cambio della sua vita. Amman era d'accordo ma voleva prima la prova che fosse vivo. E aveva ragione: il pilota sarebbe stato ucciso il 3 gennaio scorso; l'8 secondo alcuni blogger siriani.
Quanto ripreso con freddezza dagli aguzzini dello Stato islamico e' terribile: l'uomo e' chiuso in gabbia con una lingua di fuoco che procede verso di lui; subito dopo appare avvolto dalla fiamme e in un'altra si vedono i resti del corpo carbonizzato.
Manca ancora una verifica indipendente dell'attendibilita' delle immagini. Muad al Kasasbaeh era caduto - abbattuto secondo Isis - sui cieli siriani di Raqqa, la capitale dello Stato Islamico, il 24 dicembre mentre sorvolava la zona a bordo del suo caccia F-16.
Isis aveva immediatamente lanciato un concorso online per chiedere alla rete come uccidere il pilota e il 2 gennaio aveva dato notizia di averlo eliminato.
Archiviato il suo nome con la sua presunta morte, era tornato fuori il 20 gennaio con la richiesta di riscatto di 200 milioni di dollari avanzata da Isis a Tokyo per liberare i due ostaggi giapponesi, Haruna Yukava e Kenji Goto. Il 24 gennaio venne ucciso il contractor Yukava e allora Isis, rinunciando ai 200 milioni di riscatto, chiese la liberazione della terrorista qaedista Sajida al Rishavi. Quest'ultima e' considerata da Isis un simbolo perche' nel 2005 aveva partecipato ad un attentato suicida ad Amman in cui tre suoi complici, tra cui il marito, si fecero saltare in aria ad un matrimonio uccidendo oltre 50 persone. Il suo giubetto esplosivo non si innesco' e le i tento di dileguarsi mischiandosi alla folla dei sopravvissuti in fuga. Riconosciuta venne arrestata e l'anno dopo condannato all'ergastolo.
Domani la miliziana sara' giustiziata dal governo giordano come risposta al rogo del pilota. Altri 5 terroristi seguiranno il suo destino. "Faremo tremare la terra" sotto l'Isis, promette Amman. Re Abdallah rientera' in anticipo in patria da una visita negli Stati Uniti, dove ha avuto confermato il "sostegno d'acciaio" da parte di Washington.
Isis non sembra temere alcuna minaccia, pero'. I jihadisti sunniti hanno messo una taglia su 60 "piloti giordani della coalizione crociata" internazionale a guida Usa impegnata nelle operazioni in Siria e in Iraq, fornendo una lista con le loro generalita' e promesso "100 dinari d'oro a chiunque uccida un pilota crociato". Il dinaro d'oro, a cui fanno riferimento gli jihadisti, e' la prima moneta islamica coniata fin dall'eta' degli omayyadi che guidarono la Siria e l'Umma (la comunita' islamica) dal 661 d.C. Isis annuncio' sarebbe tornata ad essere valida in tutto il Califfato, la vasta area che controllano tra Siria e Iraq.
Oggi in mano ad Isis resterebbe come ostaggio 'occidentale' solo la volontaria americana di 26 anni rapita in Siria nel 2013 e per cui lo scorso agosto Isis chiese un riscatto di 6,6 milioni di dollari.
Tutti gli altri ostaggi 'di spicco' noti, dagli americani James Foley (il primo decapitato il 19 agosto scorso) seguito da Steven Sottloff, Peter Kassig, e i britannici David Haines e Alan Henning, sono stati eliminati.
La Casa Bianca ha ordinato di impiegare tutte le risorse a disposizione per individuare gli ostaggi nelle mani degli jihadasti.
Lo Stato islamico non frena la propria azione neanche in Europa, affidandosi a elementi come Moussa Coulibaliy, che oggi insieme a un complice ha ferito tre soldati a Nizza. Entrambi sono stati arrestati. I soldati facevano parte del contingente schierato a protezione ai 717 siti e scuole ebraiche deciso all'indomani della strage di Parigi al settimanale Charlie Hebdo il 7 gennaio scorso. Dei tre soldati uno e' stato colpito al braccio, un altro all'addome ed il terzo al volto. I tre sono stati soccorsi e non rischiano di perdere la vita. Tutto e' avvenuto poco dopo le 14 quando un uomo si e' parato di fronte ai militari con due grossi coltelli Ha attaccato uno di loro, e lo ha ferito al volto. A quel punto gli altri due sono accorsi in aiuto del commilitone e sono rimasti leggermente feriti. L'aggressione e' avvenuta davanti alla sede del Concistoro Ebraico di Nizza, sede locale dell'organizzazione creata nel 1808 da Napoleone che riunisce le comunita' ebraiche di Francia. La sede si trova tra Avenue Jean Medecin, vicino Place Massena nel cuore della citta'. Moussa Coulibaly aveva compiuto la corsa settimana un viaggio in Turchia e cosi' attirato l'attenzione dei servizi segreti. Le autorita' turche lo avevano respinto ed era rientrato in Francia. Cio' era accaduto il 28 gennaio scorso, alla frontiera di Ajaccio in Corsica, dove il trentenne si era presentato con un biglietto di sola andata per il Bosforo.
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