Economia. Bce: 60 mld al mese per ripresa Draghi, "l'economia migliora"
Mario Draghi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 6 MAR. (AGI) - Partira' lunedi' prossimo, 9 marzo, il programma di 'quantitative easing' messo in campo dalla Bce per far tornare l'inflazione nei ranghi e stimolare l'economia di un'Eurozona la cui ripresa, come ha dichiarato ieri il presidente dell'Eurotower Mario Draghi, appare rafforzarsi.
"Gli ultimi dati economici mostrano alcuni ulteriori miglioramenti dell'economia all'inizio dell'anno", ha affermato Draghi, "guardando avanti, ci aspettiamo che la ripresa economica si ampli e si rafforzi gradualmente". Francoforte ha infatti rivisto al rialzo le stime sulla crescita del Pil dell'area euro, ora previsto in espansione dell'1,5% nel 2015 (+1% secondo le stime di dicembre), dell'1,9% nel 2016 e del 2,1% nel 2017. L'inflazione, invece, dovrebbe tornare a salire a fine anno, laddove i rischi per la crescita, pur restando orientati al ribasso, risultano in calo. A tale schiarita ha contribuito la politica monetaria espansiva della Bce, ha sottolineato Draghi, che "sta gia' producendo significativi effetti positivi", come, ad esempio, l'abbassamento dei costi di finanziamento, sia per gli Stati che per i privati, a partire dall'allentamento delle condizioni del credito per famiglie e imprese. Ma la politica monetaria non puo' far tutto da sola, ha aggiunto il numero uno dell'Eurotower, che ha ribadito quindi l'invito ai governi ad applicare le riforme strutturali in maniera "rapida, credibile ed efficace".
Il 'quantitative easing' prevede l'acquisto sul mercato secondario di titoli di debito di istituzioni pubbliche dell'Eurozona al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Gli acquisti riguarderanno principalmente titoli di Stato ma coinvolgeranno anche emissioni di istituzioni sovranazionali presenti nell'Eurozona (come i fondi salva-Stati Esm ed Efsf). Il programma durera' almeno fino al settembre 2016 ma potra' essere esteso in maniera indefinita finche' non verra' raggiunto l'obiettivo di riportare l'inflazione a un livello inferiore ma prossimo al 2%. L'ammontare minimo del programma di quantitative easing sara' quindi pari a 1.140 miliardi di euro, il 12% dei quali verra' investito in titoli di istituzioni sovranazionali (Efsf, Bei, etc). La Bce potra' acquistare titoli di Stato che siano considerati 'investment grade' (ovvero, con una valutazione superiore al livello 'spazzatura') da almeno un'agenzia di rating. Sono previste deroghe per quei paesi che stiano seguendo un piano di assistenza internazionale. Pertanto la Grecia restera' fuori dal programma finche' la 'troika' di creditori internazionali non concludera' con successo la verifica in corso.
"Siamo i primi a voler tornare a finanziare la Grecia", ha osservato Draghi, ricordando che la Bce "e' un organismo basato sulle regole, non un'istituzione politica". I titoli acquistati dalla Bce avranno una maturita' dai due ai trent'anni e non potranno superare il 25% del debito emesso in ogni singola emissione e il 33% del debito totale di un paese. Gli acquisti di debito sovrano verranno effettuati in concreto dalle banche centrali nazionali, che garantiranno per l'80% dei bond acquistati.
Pertanto il rischio sara' condiviso da Bce e banche nazionali solo per il 20% delle obbligazioni comprate, ovvero tutti i titoli di istituzioni sovranazionali europee (il 12% di cui sopra) e una quota di bond sovrani pari all'8% del totale.
Infine, proseguiranno, contemporaneamente al 'Qe', gli acquisti di obbligazioni garantite da mutui (asset-backed securities) e covered bond, che attualmente procedono al ritmo di 13 miliardi di euro al mese.
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