Estero. Brasile: scandalo Petrobras, accusati i presidenti di Camera e Senato
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Il logo di Petrobras. (foto) ndr. |
di Redazione
BRASILIA, 4 MAR. (AGI) - Il procuratore generale brasiliano, Rodrigo Janot, ha chiesto alla Corte Suprema di aprire un'inchiesta e di poter processare 54 politici sospettati di aver accettato mazzette dal colosso petrolifero nazionale Petrobras, travolto da un grosso scandalo. I politici avrebbero beneficiato di un sistema di 'retrocommissione' con cui Petrobras ha costituito fondi neri per almeno 3,7 miliardi di dollari anche se c'e' chi parla della somma monstre di 28 miliardi di dollari. Tra i 54 politici brasiliani su cui il procuratore generale, Rodrigo Janot, ha chiesto alla Corte Suprema di aprire un'inchiesta e di poterli processare perche' sospettati di aver ricevuto mazette dal colosso petrolifero Petrobras, ci sarebbero anche il presidente della Camera Eduardo Cunha, e del Senato, Renan Calheiros. Lo riferiscono fonti giudiziarie. Il primo, che ha commentato, "il caso si sgonfiera'", e' esponente di spicco del Partito Laburista Cristiano, che fa parte della maggioranza che sostiene il presidente Dilma Roussef e il suo Partito dei Lavoratori. Il secondo, presidente del Senato per il quarto mandato consecutivo, ed e' membro del Partito del Movimento Democratico Brasliano, formazione centrista al governo con Roussef.
Calheiros, che ha dichiarato di "non avere alcuna informazione" a riguardo, e' stato coinvolto nel 2007 in precedenti scandali di corruzione. I politici brasiliani per cui la procura ha chiesto di poter procedere avrebbero beneficiato di un sistema di 'retrocommissione' con cui Petrobras ha costituito fondi neri per almeno 3,7 miliardi di dollari anche se c'e' chi parla della somma monstre di 28 miliardi di dollari. L'inchiesta e' stata battezzata "Autolavaggio" perche' si sospetta che per costruire questo autentico tesoro in nero siano stati riciclati fondi anche attraverso la rete di distributori di benzina di Petrobras. La societa', in gravissima difficolta' da mesi, e' sospettata di avere (tra il 2004 ed il 2012) pagato consapevolmente prezzi maggiorati (sovrafatturati) per forniture di beni e servizi per poi redistribuire sotto forma di tangenti la differenza tra i costi effettivi e le somme spese. Per la legge brasiliana e' la Corte Suprema l'unica assise autorizzata a processare un deputato. Lo scandalo e' scoppiato lo scorso novembre. I vertici della societa', l'Ad Maria das Gracas Foster (amica di vecchia data del presidente Dilma Roussef) e 5 alti dirigenti, si sono dimessi il 5 febbraio e si sospetta che il Partito dei Lavoratori di Roussef abbia ricevuto centinaia di milioni di fondi nei.
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