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'L'Angolo dello Scrittore' - Perché non guardare "Cinquanta sfumature di grigio"

Christian Montanaro. (foto) ndr.
BIOGRAFIAChristian Montanaro è un avvocato, giornalista pubblicista e scrittore di Bari. Ha numerose e variegate collaborazioni alle spalle, sia su carta stampata, che su radio e web. Ha scritto e diretto cortometraggi di forte impatto sociale. Il suo e-book di sport "Campioni a chi?" è stato in due settimane del 2012, sul circuito ultimabooks.it, il secondo libro elettronico più venduto in Italia. E' attualmente in libreria col suo romanzo d'esordio "Bestseller - l'incubo riNcorrente"

di Christian Montanaro

BARI, 9 MAR. - E' sempre antipatico sconsigliare qualcosa a qualcuno. Ma, cari lettori della Gazzetta Meridionale, devo proprio farlo. L'onestà intellettuale lo impone, anche se dovrebbe essere l'intelligenza di ognuno di noi a consigliarlo. Cinquanta sfumature non vedetelo, vi prego. Non perché io abbia nulla contro la scrittrice; non perché io voglia fare il moralista; non perché voglia parlarne male tanto per. Non va visto semplicemente perché è una boiata pazzesca. La storia è una mera operazione di marketing nella quale siamo stati tutti invischiati dentro. Io non ho letto il libro, né mai vedrò il film, e forse non dovrei giudicare. Ma quelle poche righe che ho letto e quelle poche scene che ho visto mi convincono della bontà delle mie azioni. Il sesso estremo, la perversione, la dominazione sono temi tutt'altro che originali nella storia della letteratura o del cinema erotico. Dove è la novità? Cinquanta sfumature è semplicemente un collage all'interno di una storia di una banalità pazzesca. Qui si gioca con le nostre intelligenze, e questo proprio non mi va giù, sebbene uno sia libero di fare quel che gli pare, si intende. Ma farne un fenomeno mondiale proprio no. E' rivoltante anche solo l'idea. Il prossimo passo quale sarà? Un film di sesso estremo tra una donna e un animale? Sarebbe storia vecchia anche quella, ma magari venderebbe. Un conto è poter provare interesse verso l'erotismo, un altro lanciare bocconi avvelenati di studiata e finta depravazione, cercando di toccare il macabro che è dentro di noi. Probabilmente rivedere un film con Edwige Fenech sarebbe più eccitante. Io mi sento offeso sia dall'operazione che si è cercata di creare, sia dal fatto che talvolta sembra appartenga a un club di bigotti. Cinquanta sfumature potrà anche piacere, i gusti sono gusti, ma anche i disgusti sono legittimi e la tazza del mio water è disponibile per tutti coloro che la pensano come me. Sempre che anche questa non passi come una depravazione. Perché non lo è!





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