Bari. Regione e Comune siglano l’accordo per 'Porta Futuro'
Una momento della firma. (foto com.) ndr. |
di Redazione
BARI, 9 MAR. - Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’assessore regionale alle politiche giovanili Guglielmo Minervini e l’assessora alle politiche attive del lavoro del Comune di Bari Paola Romano hanno presentato l’accordo che individua nel Comune di Bari il soggetto attuatore per lo sviluppo del “Sistema Puglia - Porta Futuro Bari - Fase 1” e “Sistema Puglia - Porta Futuro Bari - Fase 2”, il primo centro servizi sperimentale di accoglienza, orientamento e formazione al servizio delle esigenze occupazionali dei cittadini. Obiettivo di Porta Futuro è creare un hub urbano e di respiro metropolitano che possa favorire sul territorio la piena integrazione dei giovani nel mercato del lavoro garantendo accoglienza, sostegno, formazione e orientamento sia sul fronte della domanda (under 35) che dell’offerta (imprese, distretti, rappresentanze).
Il centro servizi sarà realizzato nei locali della ex Manifattura dei Tabacchi per volontà dell’amministrazione comunale che ha inteso così promuovere l’aggregazione di persone ed energie in un quartiere con la più alta densità di popolazione giovanile in cerca di lavoro.
L’intervento avrà un costo complessivo (fase 1-2) comprensivo di lavori di ristrutturazione, progettazione, arredi, tecnologie e servizi di € 5.120.000,00 (iva inclusa) di cui oggi la Regione Puglia stanzia 5 milioni di euro. La restante parte deriva dal finanziamento “Giovani in rete”- Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con Città Metropolitana di Roma nell’ambito dell’iniziativa Porta futuro.
“Oggi portiamo nel cuore del quartiere Libertà, grazie al contributo della Regione Puglia, Porta Futuro - ha dichiarato il sindaco di Bari Antonio Decaro - il primo centro sperimentale di orientamento e servizi al lavoro rivolto ai giovani. Porta Futuro nasce nei locali della ex Manifattura dei Tabacchi perché qui c'è più bisogno di noi. L’anno scorso Renzo Piano ha presentato un progetto sociale che parla di rammendare le periferie. Il nostro è un Paese straordinario ma fragile. Fragili sono le vecchie periferie, come fragili sono le parti di città che periferia lo sono diventate nel tempo. Il quartiere Libertà è una nuova periferia fragile sotto gli occhi di tutti, istituzioni e cittadini, che lo amano e lo odiano insieme, quasi visceralmente. È una periferia nel centro cittadino che vive una forte frammentazione sociale aggravata dalla feroce crisi economica e dalla presenza della criminalità organizzata. Per questo oggi è ancor più importante guardare all’arte del rammendare di Renzo Piano, che ci fa pensare ad un atto compiuto dalle mamme e delle nonne di un tempo, che conoscevano il valore delle cose e sapevano bene quanto un rammendo potesse significare per l’economia complessiva della famiglia. Questo è il compito che ci siamo dati oggi, sul quale abbiamo trovato la convergenza della Regione e delle altre istituzioni coinvolte. Per noi rammendare non significa mettere un pezza e tirare a campare ma riparare, sistemare, cucire una lacerazione aperta laddove è più pericolosa. Perché il futuro si gioca dove si concentra l’energia giovane della popolazione: nel quartiere Libertà abbiamo la più alta concentrazione di giovani coppie e di famiglie immigrate, ed è per questo che rappresenta la più grande scommessa per noi amministratori. Porta Futuro vuole essere la nostra prima risposta - ha concluso il sindaco -. Portare in un luogo che molti pensano essere perduto, energia pulita e giovane che all’illegalità risponde con il lavoro, l’unica vera ricetta anti crimine. Siamo qui per rimboccarci le maniche e iniziare insieme una nuova avventura proprio dove c'è più da fare per innescare un cambiamento che significhi prospettive, futuro e speranza.
L’assessora alle Politiche attive del Lavoro Paola Romano, che ha illustrato il progetto, spiega: “Non vogliamo nasconderci davanti alle richieste dei nostri concittadini. Sappiamo che il lavoro è la più grande emergenza del nostro tempo. Ce lo dicono le persone che incontriamo tutti i giorni e i dati ufficiali trasmessi. Noi siamo qui oggi non per promettere lavoro ma per parlare di lavoro e di come possiamo attivare tutti gli strumenti possibili per offrire una possibilità di imparare a cercare il lavoro. Porta Futuro sarà il più grande e innovativo centro servizi che ha l’obiettivo di qualificare la domanda attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e amministrative che spesso sottintendono alla partecipazione ad un bando o alla richiesta di un finanziamento. Oggi noi ci candidiamo a far germogliare i principi attivi che sono stati disseminati in questi anni grazie alle politiche della Regione Puglia provando a sostenere il processo di trasformazione di questi in imprese vere e proprie. La scelta del luogo della Manifattura non è causale, perché questo che è stato un grande centro di produzione e lavoro che già in passato ha segnato positivamente lo sviluppo e la crescita di questo quartiere deve tornare ad essere punto di riferimento in tal senso”.
L’assessore alle Politiche giovanili della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, intervenendo questa mattina alla firma dell’accordo, ha dichiarato: “Quello di oggi è l’ennesimo, nuovo parto di Bollenti Spiriti. L’attuazione dell’accordo con il Comune di Bari è in una felice coincidenza con la conclusione in Fiera del settimo Bollenti Spiriti Camp durante il quale abbiamo chiamato a raccolta le migliori energie giovanili. E quello di Porta Futuro è un tassello della politica di attivazione di Bollenti Spiriti, una politica che non deve essere dispersa. Perché si è detto che Bollenti Spiriti fosse solo un programma per l’autoimpresa. Oggi possiamo dire che in un mercato del lavoro assolutamente ostico, offriamo ai giovani la possibilità di mettersi in cerca del lavoro nelle migliori condizioni possibili. Quello che parte oggi a Bari, al quartiere Libertà - ha proseguito - è un prototipo di respiro metropolitano per sperimentazioni che partiranno in tutti i capoluoghi di provincia in tutta la regione. Ci mettiamo come Regione 5 milioni di fondi ex Fas e immaginiamo che qui possano avere sbocco sia i laboratori urbani che le politiche di Garanzia Giovani e i futuri Centri per l’Impiego dopo la loro riforma. Un luogo dove i giovani possano incontrarsi e mettere in rete le proprie esperienze. Un utile servizio anche per le imprese. Ma alla fine occorre ringraziare anche il Comune di Bari che ha creduto alla proposta della Regione e ha investito per far partire subito l’esperienza”.
“Immaginare di costruire un luogo che possa incubare meglio la capacità occupazionale di una generazione e farlo in un quartiere che vive una sofferenza particolare e che ha bisogno di ago e filo per ricucire gli strappi, significa innovare - così il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola -. Questo luogo incarna l’idea che l’innovazione sia prima di tutto il cambiamento del modello di organizzazione, dello stare insieme. Per un quartiere quindi che vive molte problematiche, questo edificio diventa un polmone di buona socialità e di vita vera Oggi questo luogo, che è un luogo di nostalgia, diventa vivo e pieno di gioventù che viene accompagnata all’orientamento al lavoro e che sprigiona energia positiva per tutto il quartiere. Di qui si comincia un’opera di ricucitura delle fratture urbane. E anche questo è un elemento di innovazione. La Regione crede molto in Porta Futuro - ha spiegato Vendola - perché è una esperienza che ha funzionato molto bene, non solo nelle più avanzate capitali d’Europa ma anche in Italia. Noi abbiamo sempre ritenuto possibile immaginare lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali. Ad esempio, in Puglia, abbiamo un deposito di buone pratiche realizzate in questo decennio, che stiamo mettendo a disposizione di tutta Italia. Ma siamo anche andati a cercare le buone pratiche degli altri e non ci vergogniamo di dire che questa volta abbiamo copiato, e penso che lo abbiamo fatto bene perché a settembre, per il quartiere Libertà e per i giovani dell’Area metropolitana di Bari, comincia una storia nuova. Questo potrebbe essere un virus che si propaga in tutti gli altri territori della nostra regione”.
Gli obiettivi finali del progetto Porta Futuro sono:
· categorizzare i bisogni dei giovani qualificando la domanda sociale di lavoro attraverso un sistema di accoglienza e di bilancio delle competenze;
· rafforzare le competenze attraverso percorsi formativi e/o di orientamento al lavoro;
· sostenere e supportare le esperienze individuali e collettive di auto impiego, di imprenditoria giovanile e/o pratiche di innovazione sociale anche attraverso un incubatore di impresa;
· favorire il dialogo più efficiente ed efficace tra il sistema della scuola, della formazione professionale, delle agenzie educative e formative pubbliche, delle rappresentanze datoriali e sindacali e dei distretti orientato a produrre valore.
Porta Futuro 1, che prende avvio oggi, si articola su una superficie di 500 mq e si completerà nel mese di giugno con l’affidamento dei servizi e la fase di formazione degli operatori per essere operativa nel mese di settembre 2015.
Porta Futuro 2, che riceve i fondi dalla Regione oggi, avrà un periodo di gestazione più lungo in quanto prevede un importante intervento infrastrutturale di recupero (superficie complessiva stimata 2400 mq). In questo caso l’avvio del servizio è previsto per marzo 2017. Questa sezione sarà maggiormente rivolta alle esperienze di innovazione sociale e start-up di impresa, accogliendo al proprio interno anche una porzione residenziale per incubare nuove iniziative imprenditoriali secondo una logica di turn over.
A chi si rivolge Porta Futuro:
· giovani studenti medi coinvolti in percorsi di alternanza scuola-lavoro;
· giovani fuoriusciti dai circuiti scolastici in cerca di formazione/lavoro;
· giovani diplomati in cerca di prima occupazione;
· giovani diplomati sottoccupati;
· giovani studenti universitari in cerca di occupazione;
· giovani studenti universitari interessati a percorsi studio-lavoro;
· giovani laureati in cerca di prima occupazione e/o sottoccupati;
· giovani precari in cerca di alternative sul lavoro;
· NEET in cerca di formazione/lavoro/accoglienza;
· giovani interessati ad avviare esperienze di impresa.
Con chi dialoga Porta Futuro:
· agenzie educative e formative (scuola, università, enti di formazione);
· famiglie, insegnanti e operatori della formazione;
· tessuto imprenditoriale;
· sindacati;
· rappresentanze;
· centri per l’impiego;
· agenzie per il lavoro.
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