Papa: "si a Chiesa capace di sfidare la cultura dello scarto"
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Papa Francesco. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
CdV, 11 MAR. (AGI) - "Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani!". Papa Francesco ha espresso questo desiderio a conclusione di una straordinaria catechesi sul valore della terza eta', proposta alla folla di piazza San Pietro. "Questo periodo della vita - ha spiegato - e' diverso dai precedenti, non c'e' dubbio; dobbiamo anche un po' 'inventarcelo, perche' le nostre societa' non sono pronte, spiritualmente e moralmente, a dare ad esso il suo pieno valore". I) "Come e' brutto il cinismo di un anziano che ha perso il senso della sua testimonianza, disprezza i giovani e non comunica una sapienza di vita!" ha detto Papa Francesco, per il quale l'antidoto al cinismo "e' la preghiera che purifica incessantemente il cuore. La lode e la supplica a Dio prevengono l'indurimento del cuore nel risentimento e nell'egoismo". "Come e' bello invece - ha aggiunto nella catechesi all'Udienza Generale - l'incoraggiamento che l'anziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del senso della fede e della vita!". "Questa - ha affermato - e' veramente la missione dei nonni, la vocazione degli anziani".
"Mi immedesimo con i nonni. Anche io appartengo a questa fascia di eta' e nelle Filippine mi chiamavano 'Lolo Kiko' cioe' 'nonno Francesco'". "L'anzianita' - ha aggiunto Francesco - e' una vocazione. Ma non e' certamente il momento di tirare i remi in barca". Il Pontefice ha ricordato il recente raduno dei nonni in piazza San Pietro, dove molti dei pressenti festaggiavano 50 o 60 anni di matrimonio. "E' importante - ha detto in proposito - farlo vedere ai giovani che si stancano presto: e' la testimonianza della fedelta'". Nella catechesi di oggi, Bergoglio ha anche ricordato "la testimonianza di Benedetto XVI, che ha scelto nella preghiera e nell'ascolto di Dio l'ultimo tratto di vita". "E' bello questo", ha commentato il successore. "Abbiamo bisogno - ha spiegato - di anziani che pregano come la vecchiaia ci e' data per questo. E' una cosa bella la preghiera degli anziani: noi possiamo ringraziare il Signore per i benefici ricevuti, e riempire il vuoto dell'ingratitudine che lo circonda. Possiamo intercedere per le attese delle nuove generazioni e dare dignita' alla memoria e ai sacrifici di quelle passate". "Noi, gli anziani, possiamo - ha elencato - ricordare ai giovani ambiziosi che una vita senza amore e' arida. Possiamo dire ai giovani paurosi che l'angoscia del futuro puo' essere vinta. Possiamo insegnare ai giovani troppo innamorati di se' stessi che c'e' piu' gioia nel dare che nel ricevere". Secondo il Papa, "i nonni e le nonne formano la 'corale' permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunita' che lavora e lotta nel campo della vita".
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