Bari. Siglato l’accordo di valorizzazione territoriale Area ex caserma Rossani Regione Puglia – Comune di Bari
Una immagine dell'incontro. (foto com) ndr. |
Decaro: "Restituiamo uno spazio alla città"
di Redazione
BARI, 13 APR. - Questa mattina il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e il sindaco del Comune di Bari Antonio Decaro hanno siglato l’accordo di valorizzazione territoriale che sancisce la volontà degli enti rappresentati (condivisa con i cittadini nell’ambito del percorso partecipativo Ri-Accordi urbani) di portare avanti congiuntamente il percorso per la realizzazione del Polo bibliotecario regionale della Puglia, quale servizio pubblico a favore dei cittadini del territorio pugliese e misura di riqualificazione e potenziamento del sistema bibliotecario regionale, da insediare in alcuni degli edifici esistenti nell’area della ex caserma Rossani.
L’accordo sancisce l’attuazione progettuale di quanto già espresso nell’ambito del Patto per Bari sottoscritto da Regione Puglia e Comune di Bari nel febbraio 2013 con il quale si riconosceva “un particolare rilievo alla riqualificazione e alla ricucitura urbana di un intero pezzo della città non murattiana, quale l’area della ex Caserma Rossani. Nella panoramica che si disegna, la Rossani occupa un posto simbolico di ineguagliabile valore. Alle spalle della Stazione ferroviaria, a pochi metri dal polo universitario del centro murattiano, a poche centinaia di metri dal Politecnico, nel pieno cuore della città, questa immensa area necessita, come da anni propongono comitati e associazioni, di una grande opera di riqualificazione al servizio dello sviluppo culturale sociale e democratico di Bari”.
La Regione Puglia stanzia circa 8 milioni di euro per la riqualificazione dei due edifici (A e F) della Caserma Rossani, prospicienti la futura area verde inclusa tra via Vitantonio De Bellis, via Giulio Petroni, corso Benedetto Croce, un tempo sede dei campi sportivi. Nei due edifici saranno trasferiti la Teca del Mediterraneo e la Mediateca regionale. Stazione appaltante della progettazione ed esecuzione dei lavori per il recupero fisico e funzionale degli edifici sarà il Comune di Bari, che nella progettazione coinvolgerà un gruppo di esperti di settore, condiviso con la Regione, per assicurare la realizzazione di spazi e allestimenti rispondenti a standard elevati di qualità, innovatività, fruibilità dei servizi offerti.
Sui possibili modelli di gestione e fruizione attiva e partecipata del ricco patrimonio librario e multimediale della Teca del Mediterraneo e della Mediateca regionale si esprimeranno anche i cittadini il prossimo 18 aprile nell’ambito dell’evento dedicato alla riqualificazione della parte edificata della ex caserma Rossani. I partecipanti alla giornata sono invitati a confrontarsi su idee riguardanti i possibili servizi culturali, socio-educativi e del tempo libero da sviluppare nella futura Teca e Mediateca (es. caffè, iniziative rivolte ai bambini, percorsi di lettura tematizzati, rassegne, cineforum, scambi culturali, incubatori artistico-culturali, supporto alla progettualità audio-visiva ecc.). I temi proposti, inoltre, potranno riguardare anche idee su come costruire forme di collaborazione delle strutture che vedano la partecipazione attiva di Regione, Comune, soggetti privati, Terzo Settore e cittadini nel ruolo di “fruitori attivi” dei servizi e degli spazi.
Parallelamente il Comune di Bari, dando seguito a quanto già condiviso attraverso il progetto Ri-Accordi Urbani con i cittadini, con l’obiettivo prioritario di trasformare la ex caserma Rossani in un grande parco urbano, inteso come spazio pubblico multi funzionale orientato ad attività sociali, culturali e ludico ricreative, avvierà le procedure per la riqualificazione della palazzina ex spogliatoio e per attrezzare ad area a verde la zona compresa tra corso Benedetto Croce, via De Bellis e via Giulio Petroni, destinando all’intervento un importo complessivo di circa 2.100.000 euro.
Il sindaco di Bari Decaro ha commentato: “È difficile non lasciarsi ispirare da questo posto. Io voglio ringraziare Nichi Vendola e Michele Emiliano. Non è retorica la mia, ma la gratitudine di un cittadino, prima che di un sindaco. Voglio ringraziare in primis loro due perché sono due uomini che hanno dimostrato di amare la loro terra quando, a febbraio del 2013, con la firma del Patto per Bari, hanno deciso di indirizzare risorse ed energie sulla cura di questo grande spazio che la città attende da tempo. Il percorso sarà lungo e non sempre semplice ma qualcuno l’ha intrapreso e noi oggi abbiamo il dovere di rispondere portando a compimento il lavoro iniziato, con orgoglio e responsabilità, per non tradire quel grande atto d’amore che due uomini e i loro rispettivi governi hanno fatto. Oggi sono qui per assumere l’impegno di portare avanti quanto è stato seminato. In pochi mesi ho costretto i miei assessori a concentrarsi sull’avvio della riqualificazione di questo posto e non soltanto perché era un punto del mio programma elettorale o perché c’erano i fondi da utilizzare ma perché sentivo allora, e sento oggi, che la città ha atteso per troppo tempo questo spazio e i cittadini ci hanno dimostrato che laddove non sono pronte le istituzioni a dare delle risposte, loro ci battono sul tempo. E non sto parlando soltanto delle associazioni, dei comitati, delle occupazioni, sto parlando di persone che vivono gli spazi in maniera spontanea. Qualche giorno fa camminavo a piedi su via De Bellis, e ho visto due ragazzini con lo skateboard scavalcare il muro di cemento e andar via, anche con qualche rischio di cadere e di farsi male. Ero pronto a rimproverarli, poi mi sono detto che quei ragazzini stavano utilizzando uno spazio che è loro, perché loro sono cittadini di Bari e questa è proprietà della città di Bari. Per dare risposte concrete ai cittadini abbiamo avviato le procedure per la riqualificazione di quest’area al centro della nostra città ed è con i cittadini che in questo posto oggi rinnoviamo quel Patto per Bari. Un posto che spero presto torni ad aprirsi e ad aprire la città ad un nuovo modello di sviluppo".
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