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Bari. Svolta nelle indagini sull’omicidio 'Falco' di Adelfia. Tre arrestati [VIDEO]


Il presunto assassino in bicicletta. (foto cc.) ndr.
Il presunto assassino avrebbe agito in bicicletta, nonostante ai domiciliari, e poi avrebbe brindato con il complice per suggellare il successo dell’azione

di Redazione

BARI, 24 APR. - I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa del G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini, condotte dai militari del Reparto Operativo in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Triggiano e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno permesso di fare luce sull’efferato omicidio del 34enne Giuseppe FALCO, ucciso a colpi di pistola il 4 febbraio scorso, in pieno giorno nei pressi di un bar di Adelfia. Infatti, sono stati acquisiti gravissimi indizi a carico del 23enne adelfiese Nicola Annoscia, il quale, secondo la dinamica ricostruita con la visione di diverse telecamere cittadine, sarebbe uscito dalla propria abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari, e, in sella ad una bicicletta, si sarebbe recato dinanzi ad un bar di via Dalla Chiesa sorprendendo il FALCO. Altro importante indizio è il fatto che l’Annoscia si è reso irreperibile dal giorno dell’omicidio fino a quando, il 16 febbraio successivo, è stato rintracciato a Castellana Gotte e arrestato per evasione dai Carabinieri della Compagnia di Triggiano. Gli altri arrestati hanno avuto ruoli differenti nella vicenda: il 29enne barese Pasquale Lorusso è accusato di favoreggiamento nei confronti dell’Annoscia e di detenzione e porto illegale di armi in concorso con quest’ultimo. Lo avrebbe aiutato a scappare a bordo di un’autovettura dopo l’omicidio, portandolo via da Adelfia e brindando con lui per festeggiare l’omicidio. E’ stato rintracciato e arrestato a Bologna. Il 51enne barese Donato Pellegrino è ritenuto, invece, responsabile di lesioni personali aggravate commesse nei confronti del Lorusso, nonché di detenzione e porto illegale di armi, danneggiamento e violenza privata nei confronti di altri soggetti vicini all’Annoscia e al Lorusso. Il movente dell’omicidio sembrerebbe una vendetta trasversale riconducibile proprio ai vecchi rancori esistenti tra i Pellegrino e l’Annoscia, sfociati in diversi episodi di minacce reciproche risalenti nel tempo. Falco potrebbe essere stato colpito proprio in virtù della sua amicizia con Pellegrino.






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