Teatro. 'Il Paese dei Campanelli'
La locandina dell'evento. (foto com.) ndr. |
di Adriana De Serio
BARI, 23 APR. - L’operetta “Il Paese dei campanelli” (autori Lombardo e Ranzato) sarà rappresentata sul palcoscenico barese del Teatro “Majorana” (attiguo all’Istituto scolastico “Majorana”) nel weekend 25-26 aprile, alle ore 20.30. L’operetta è il risultato di una produzione di volenterosi artisti del territorio barese, i quali si sono lanciati anche in un’operazione mediatica di promozione del proprio prodotto. L’organizzazione è affidata all’Associazione “Officina Orffiana delle Arti” (responsabili Gaetano Piscopo e Adele Pignataro), che, avvalendosi di numerosi sponsors locali, ha confezionato uno spettacolo nel quale svetta la partecipazione straordinaria dell’attrice barese professionista Tiziana Schiavarelli, nelle vesti di esilarante caratterista, e del soprano professionista Antonia Giove, nel ruolo di protagonista (Bombon), affiancata da Pierluigi Patimo (La Gaffe). Recitano e cantano, oltre a Piscopo e Pignataro (preposti anche alla regia), Angela Lomurno, Francesco Colucci, Filippo Lorusso, Nico Rotondi; l’ensemble strumentale è guidato da Vito De Santis, il coro da Piscopo, le scenografie sono a cura di Loreta Ungano, le coreografie per il corpo di ballo sono di Annamaria Attimonelli, i costumi di Rosa Lorusso. Nell’intervista a noi rilasciata Antonia Giove ha evidenziato la complessità della realizzazione scenica dell’operetta, genere musicale che implica tutte le arti; pertanto non è facile per un cantante “accademico” trapassare dal canto alla recitazione al ballo. Ma la Giove, che pur per la prima volta è interprete sulla scena di un intero ruolo in un’operetta, possiede doti canore e teatrali che le consentono di librarsi con leggerezza attraverso le varie situazioni drammaturgiche. Ciò ha infatti sostenuto la Schiavarelli nella nostra intervista, dichiarando, altresì, la propria adesione emotiva alla tipologia dello spettacolo operettistico, nel quale debutta per la prima volta. Per la Schiavarelli la partecipazione a quest’operetta è supportata da un motivo d’interesse culturale, in quanto vi è impegnata quale attrice comica, ma anche quale spettatrice. Non va sottaciuto che la Schiavarelli rimanipola continuamente e creativamente il testo del canovaccio del proprio personaggio, personalizzandolo con improvvisazioni di gags e macchiette, espressioni peculiari della realtà barese. E, altresì, la Schiavarelli ha collaborato con la regia e, in senso generale, elargendo consigli dettati dalla propria consolidata e professionale esperienza teatrale. Appuntamento dunque al Teatro Majorana!
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