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Foggia. Teatro “Giordano”: gli appuntamenti dei prossimi giorni

Il Teatro Giordano. (foto N. Baratta) ndr.

Redazione di Foggia

FOGGIA, 3 APR.  -Ancora appuntamenti di grande richiamo, nei prossimi giorni, al teatro comunale “Umberto Giordano” di Foggia.

Martedì 7 e mercoledì 8 aprile, è di scena Giuseppe Fiorello con lo spettacolo “Penso che un sogno così...”, che rientra nel cartellone della Prima Stagione di prosa del “Giordano”, organizzata dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Lo spettacolo, scritto da Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, per la regia di Giampiero Solari, era originariamente in programma il 13 e 14 gennaio scorsi, ma era stato rinviato per impedimenti del protagonista.
Dopo il successo della fiction tv “Volare”, film in due puntate che ha raccontato la vita di Domenico Modugno, raccogliendo oltre 11 milioni di telespettatori, Fiorello è approdato in teatro con questo tributo alla vita e all’arte del grande cantautore e attore polignanese che ancora oggi -21 anni dopo la scomparsa- continua a far sognare e divertire milioni di fan in tutto il mondo.
Nello spettacolo, accompagnato da musiche originali eseguite dal vivo, Giuseppe Fiorello –come ha scritto lui stesso- vuole rendere «un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica, ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì, sarà anche l'occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice».
Com,e di consueto, l’ingresso al “Giordano” è previsto per le 20.30, il sipario per le 21.

Giuseppe Fiorello
Nasce a Catania il 12 marzo 1969, dopo gli studi da inizio alla sua carriera lavorando e formandosi artisticamente nei villaggi turistici in veste prima di tecnico luci e suono, poi come animatore mini-club ed infine diventa responsabile del settore intrattenimento e spettacoli, scrive e interpreta i cabaret dando così una svolta alla sua carriera.
Da lì intorno al 1994 viene chiamato a far parte del gruppo di Radio Deejay. Sarà il primo a dare voce a Radio Capital, network del gruppo di Claudio Cecchetto, lavorando poi al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus, in un programma radiofonico dal titolo “Baldini Ama Laurenti”: lì si diverte a dar voce a personaggi di pura invenzione o di ispirazione politica e non solo.
Nel 1997, l'incontro con lo scrittore Niccolò Ammanniti lo porta a debuttare come attore al cinema con il film “L'ultimo capodanno” per la regia di Marco Risi. Nello stesso anno, Carlo Verdone lo nota e gli propone di duettare nel film per il Cinema "C'era un cinese in coma". Sempre nel ‘97, arriva il terzo film per il Cinema: “I Fetentoni” per la regia di Alessandro Di Robilant.
Successivamente dà inizio ad una lunga serie di fiction tv, tutte targate Rai,tra cui: “Salvo D'Acquisto” (regia di Alberto Sironi), “Brancaccio” (regia di Gianfranco Albano), “La Guerra è finita”( regia di Lodovico Gasparini), “L'uomo sbagliato” (regia di Stefano Reali), “Il grande Torino” (regia di Claudio Bonivento), “Il cuore nel pozzo” (diretta da Alberto Negrin) “Il bambino sull'acqua” (diretta da Paolo Bianchini), “Joe Petrosino” (per la regia di Alfredo Peyretti).
A questo punto anche il teatro si affaccia nella vita professionale di Fiorello, ed ecco il debutto al fianco di Alessandro Gassman in “Delitto per Delitto” regia di Alessandro Benvenuti.
Nel 2007 circa torna in tv, è protagonista di “Giuseppe Moscati” di Giacomo Campiotti, miniserie sulla vita del Santo Giuseppe Moscati, a cui fanno seguito il film tv “La vita rubata” di Graziano Diana, e la miniserie “Il bambino della domenica” di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008, quest'ultima nata da un'idea dello stesso Attore.
Continua così l'inarrestabile collana di personaggi e storie sempre Rai, consolidando anche un rapporto di grande collaborazione con la rete ammiraglia, diventato ormai anche una sorta di coerenza artistica.
Nel 2010, infatti, è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: “Lo scandalo della Banca Romana”, “Il sorteggio”, film televisivo presentato in anteprima nazionale al Roma Fiction Fest di quell'anno, e “La leggenda del bandito e del campione”, in cui interpreta il ruolo del bandito di Sante Pollastri.
Oltre alla tv ma con meno frequenza, torna a presentarsi il cinema, importanti occasioni di collaborazione con grandi registi. Tra questi ricordiamo, “Galantuomini” per la regia di Edoardo Winspeare, “Baarìa” regia di Giuseppe Tornatore e “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek.
Ancora in televisione porta sullo schermo un tema scottante come quello dei padri separati, la miniserie si intitola “Sarò sempre tuo padre”, riscuote un enorme successo con oltre 8 milioni di telespettatori nella seconda puntata.
Nel 2011 invece è nel film “Terraferma” di Emanuele Crialese, film che lo porterà al 68° Festival del cinema di Venezia.
Per i 150 anni dell'unita d'Italia insieme al fratello Rosario produce un cortometraggio dal titolo “Domani” per la regia di Giovanni Bufalini.
Arriva finalmente sul set di “Volare”, film in due puntate che raccontano la vita di Domenico Modugno per la regia di Riccardo Milani, miniserie che ha raccolto un numero impressionante di telespettatori che non si registrava dal 2005: oltre 11milioni.
Finisce il 2012 ed inizia il 2013 con due partecipazioni al cinema, la prima è, "Se chiudo gli occhi non sono più qui", film diretto da Vittorio Moroni e “Benvenuto Presidente" di Riccardo Milani con Claudio Bisio.
Nel 2013 è stato uno degli interpreti del film tv scritto da Alessandro Pondi e Paolo Logli, diretto da Marco Pontecorvo dal titolo “L’oro di Scampia”. Una storia liberamente ispirata alle figure di Gianni e Pino Maddaloni, un padre ed un figlio che, dal più difficile sud del nostro paese, riescono a centrare, con Pino, la medaglia d’oro nel Judo alle Olimpiadi di Sidney del 2000.

Venerdì 10 aprile, uno degli appassionanti appuntamenti con la 45^ stagione concertistica organizzata dalla Associazione “Amici della Musica” di Foggia in collaborazione con il Comune di Foggia e con il patrocinio della Regione Puglia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In programma, il concerto della grande pianista coreana Ilia Kim, che sarà preceduto da una introduzione all'ascolto del noto musicista e musicologo piemontese Piero Rattalino.

Ilia Kim
Nata a Seoul, inizia gli studi musicali in patria. A11 anni esordisce con un recital nel Sae Jong Arts Centre della sua città, che le con¬ferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati. Nel 1988 si iscrive nella Hochschule der Kunste di Berlino, diplomandosi nel 1994 col massimo dei voti. Segue i corsi per concertisti al Mozarteum di Salisburgo, alla Hochschule fùr Musik und Theater di Hannover e all'Accademia Pianistica di Imola, dove si dedica anche al fortepiano. Dopo aver iniziato l'attività concertisti¬ca in Corea, suona in Germania, USA (debutto nel 1994 alla Carnegie Hall di New York), in Austria, Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Ro¬mania, Croazia, Polonia, Portogallo, Messico, Brasile, Italia, Cina, partecipando anche al Mu¬sik Festival dello Schleswig-Holstein, al Festival di Dubrovnik, al Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli" di Brescia e Bergamo e al Tiroler Festspiele di Eri. Ha in repertorio 25 concerti per pianoforte e orchestra, eseguiti con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l'Orchestra Haydn di Bolzano, l'Orchestra Sinfo¬nica di Roma, l'Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, le Filarmoniche di Dortmund, Bucarest, Cracovia, Fairbanks, Greensboro, Seoul, Pechino, Guangzhou, Shangai, Lisbona, Brasilia, Città del Messico ecc. Ha tenuto recital a Torino, Milano, Palermo, Roma, Napoli e in altre città, eseguendo un vastissimo repertorio da Bach ai contemporanei, anche con programmi a tesi.

Piero Rattalino
E’ nato a Fossano (CN). Diplo¬mato nel Conservatorio di Parma in pianoforte e in composizione, ha insegnato in vari conser¬vatori e, per più di 30 anni, al Conservatorio di Milano. Il Ministero della Pubblica Istruzione gli ha assegnato la medaglia d'oro dei benemeriti dell'arte e della cultura. Per 4 anni ha tenuto un corso di Drammaturgia musicale presso l'Uni¬versità di Trieste. Ha fatto parte di giurie in Con¬corsi internazionali: “Van Cliburn” a Fort Worth, “Mozart” a Salisburgo, “Busoni” di Bolzano, il “Villa Lobos” di San Paolo del Brasile, la “Hama-matsu Competition”. È stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, del Teatro Comunale di Bologna, del Te¬atro Carlo Felice di Genova, del Teatro Regio di Torino e del Teatro Massimo “Bellini” di Catania.
E' consulente artistico del Festival Verdi di Parma e ormai da più di trent’an¬ni è consulente presso il Festival Pianistico Inter¬nazionale di Brescia e Bergamo. Come direttore artistico ha curato la produzione di circa duecento opere, fra cui la “Tetralogia” di Wagner, le prime esecuzioni di “Per Massimilia¬no Robespierre” di G. Manzoni, del “Gargantua” e “Rinaldo e C.” di A. Corghi, delle “Sette storie per lasciare il mondo” di M. Betta, le prime esecu¬zioni in Italia della “Leonora” di Beethoven, del “Guntram” di R. Strauss, di “Die tote Stadt” di Korngold. Nel periodo della sua direzione il Teatro di Catania ha effettuato due tournée in Russia e due in Giappone.
Ha pubblicato con gli editori Il Saggiatore, Gar¬zanti, Mondadori, Ricordi, Zecchini ed altri una quarantina di volumi, fra cui “Storia del piano¬forte” (tradotta tre volte in spagnolo), “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “Il concerto per pia¬noforte e orchestra”, “Gli elementi fondamentali del linguaggio musicale”, “Forme e generi della musica”, “L'interpretazione pianistica”, il “Manuale tecnico del pianista concertista”, il romanzo-saggio “Memoriale di Pura Siccome” e la raccolta di racconti “La vera storia di Amadeus”. Il suoi romanzi “Vita di Wolfgango Amadeo Mozart scritta da lui medesimo” e “Chopin racconta Chopin” sono andati esauriti in breve tempo. La sua serie di quattordici monografie su gran¬di pianisti (da Paderewski fino a Brendel), è in corso di traduzione in cinese. Nel 2012 è uscita la sua “Guida alla musica pianistica”; nel 2013 “Shostakovic: continuità nella musica, respon¬sabilità nella tirannide”. Di imminente pubbli¬cazione la prosecuzione della serie dedicata ai grandi pianisti con le monografie su Schnabel e su Gieseking.


Sabato 11 aprile, altro appuntamento attesissimo con la Stagione di Prosa Atto II del teatro “Umberto Giordano”, anche questa organizzata dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Di scena Peppe Barra con “Sogno di una notte incantata”, spettacolo che ha scritto assieme a Fabrizio Bancale e affidato alla regia di quest’ultimo.
La nuova pièce di Barra è liberamente tratta da “Lu cunto de li cunti” di Gianbattista Basile, intramontabile e gustoso classico con il quale il grande attore napoletano si è già cimentato più volte.
Si tratta di un viaggio poetico e visionario a spasso nel cuore di Napoli, attraverso i secoli, tra le fiabe di Basile e il Pulcinella di Libero Bovio. Peppe Barra si imbatte in alcune tra le pagine più celebri della letteratura napoletana per innervarle con la sua dirompente ironia e la sua inconfondibile arte affabulatoria. Tra canzoni, villanelle e musica colta, all'insegna della “napoletanità” di ieri e di oggi.
Barra recita e canta con Teresa Del Vecchio, accompagnato dall'orchestra composta da Paolo Del Vecchio (chitarra, mandolino), Luca Urciuolo (pianoforte, fisarmonica), Ivan Lacagnina (tammorre, percussioni) e Alessandro De Carolis (flauti).
La scenografia è curata da Luigi Ferrigno; le musiche sono di Patrizio Trampetti; i costumi di Annalisa Giacci.

Giuseppe Barra
Nato nel 1944, è uno dei più importanti artisti della tradizione musicale e teatrale napoletana. Figlio d’arte -la madre Concetta è tra le indimenticabili interpreti della canzone partenopea- arriva al successo grazie all’incontro con il Maestro Roberto De Simone. Entra così a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare con la quale interpreterà spettacoli teatrali di grande successo come “La Cantata dei Pastori”. In particolare sarà uno dei protagonisti indiscussi di uno dei più grandi capolavori del teatro contemporaneo, “La Gatta Cenerentola”, che lo porterà a girare e ad esibirsi in tutto il mondo. Da quel momento la sua carriera è sempre stata in ascesa e ancora oggi l’artista partenopeo è riconosciuto tra i migliori attori e interpreti viventi.




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