Italicum: Pd, scontro finale Renzi, "ora di decidere"
Matteo Renzi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 15 APR. (AGI) - Matteo Renzi e' stato categorico: l'iter della legge elettorale "non e' il Monopoli, non si puo' ricominciare e tornare a Vicolo Corto". Ed ancora: "Ora si decide dopo mesi di dibattiti e di discussioni". L'assemblea del gruppo del Pd di questa sera si prospetta infuocata: prendera' la parola Pierluigi Bersani per ribadire il suo no all'Italicum, ma il premier non ha intenzione di fare passi indietro. Basta ping pong, la legge elettorale e' il punto cruciale di questa legislatura, si decide a maggioranza e tutti si adeguino, ha spiegato ai fedelissimi. Non sono previsti ne' ammessi tiri mancini o imboscate. Il timore e' che il voto segreto sugli emendamenti possa aggregare chi non vuole questa riforma. E dunque, riferiscono fonti parlamentari renziane, e' sempre piu' probabile che alla fine si arrivi ad usare lo strumento della fiducia. Come extrema ratio, ma l'obiettivo e' di evitare strategemmi, ostruzionismi e barricate e soprattutto capire - sottolinea un renziano - se c'e' la volonta' o meno di sostenere questo governo e le sue riforme oppure di andare a casa. Nel caso che venga posta la richiesta di fiducia molti nella minoranza del Pd sono pronti allo strappo. "Si aprirebbe una questione politica", e' il 'refrain' di chi da tempo contesta la riforma. Sull'atteggiamento da tenere in Aula non c'e' ancora una posizione univoca nella minoranza ma intanto al gruppo dovrebbe essere una centinaia di deputati a dire no all'Italicum, anche se i renziani ritengono che alla fine molti si sfileranno dalle posizioni dell'ex segretario. La decisione di votare no al gruppo e' stata presa ieri mattina dopo una riunione dell'Area riformista. E nel mirino finisce proprio Speranza, che - a detto dei suoi detrattori - sta indossando l'abito di capocorrente e non di capogruppo. Speranza e' impegnato in una mediazione per evitare la frattura in seno al Pd, ma al momento non sono previste modifiche. I bersaniani nel frattempo stanno preparando gli emendamenti - oltre alla questione dei nominati, l'intenzione e' di far 'saltare' anche la cosiddetta clausola di salvaguardia legando la legge elettorale alle riforme costituzionali -, mentre Forza Italia ha ribadito il suo no all'impianto della riforma. I sostenitori del patto del Nazareno per ora non si pronunciano (Verdini, tra l'altro, attende di sapere quale sara' la scelta di Berlusconi per la Toscana), anche perche' il loro eventuale 'apporto' sarebbe inutile qualora il governo decidesse di mettere la fiducia. "Non dovete chiederlo a me ma a chi potrebbe metterla.
Non sono al corrente di nessuna decisione. Non ho la sfera di cristallo e non facciamo previsioni. Andiamo in Aula il 27, altri discorsi sono prematuri", ha spiegato la presidente della Camera, Laura Boldrini.
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