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Politica. Ddl "Buona Scuola": un toccasana dopo anni di tagli e incoerenza

L'On. Gero Grassi (foto) ndr.
Redazione di Foggia

ROMA, 16 APR, - L'on. Gero Grassi interviene sul decreto legge che cambierà il modo di interpretare e fare scuola. 

Il ddl su la "Buona Scuola" rappresenta uno dei provvedimenti più qualificanti dell'azione di governo poiché si pone l'obiettivo di innalzare la qualità della scuola, valorizzare il lavoro degli insegnanti e realizzare pienamente l'Autonomia scolastica.
Per realizzare questo progetto il governo ha stanziato 1 miliardo di euro per quest’anno e 3 miliardi dal prossimo anno. 
Uno degli aspetti più significativi del provvedimento riguarda il piano straordinario di assunzioni. Finalmente, si interviene per sanare una situazione patologica frutto di anni di tagli ed interventi legislativi sbagliati e incoerenti. Nel 2006 il governo Prodi, proprio per tentare di risolvere questa annosa situazione, aveva elaborato un vasto piano triennale di assunzioni che avrebbe consentito di assorbire il precariato esistente chiudendo le graduatorie. Tuttavia, il piano, dopo l'immissione di una prima tranche di precari, non è stato definitivamente attuato a causa del cambio di governo  (Ministro Gelmini), per cui non solo non si è più assunto, ma solo dal 2009 al 2011 sono stati tagliati più di 80.000 posti di insegnamento. 
Con questo ddl finalmente si torna a investire sull'istuzione. In particolare, si prevede l'assunzione di 100.703 precari, in primo luogo quelli inseriti nelle GAE (che verranno finalmente chiuse), che hanno giuridicamente il diritto all'assunzione, ed i vincitori dell'ultimo concorso. Nelle scuole il prossimo anno lavoreranno 50.000 insegnanti in più rispetto all'attuale organico di fatto  (circa 5 insegnanti in più x istituto) e soprattutto le scuole finalmente avranno un organico funzionale stabile. 
Inoltre, saranno conservati gli scatti di anzianità e verranno investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti. A questo si devono aggiungere i 40 milioni stanziati per la formazione in servizio a cui si aggiunge l'investimento per la card del docente che contiene 500 euro l'anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, tecnologie).
Per quanto riguarda la piena attuazione dell’autonomia scolastica si ridefinisce il ruolo del dirigente scolastico tenendo conto delle responsabilità che già ha e si definisce un organico dell’autonomia funzionale al piano dell’offerta formativa
Nella settimana in corso si concluderà la discussione generale in VII Commissione e in quella successiva si avvierà l’esame degli emendamenti.
Sono stati messi a fuoco alcuni possibili emendamenti migliorativi del testo condivisi da tutti i componenti Pd delle due commissioni di Camera e Senato e ovviamente dal Governo.




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