Bari. Rinvenuti in garage due fucili a canne mozze e cartucce varie. Arrestato dai cc. incensurato 23enne [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]
Il fucile sequestrato. (foto cc.) ndr. |
di Redazione
BARI, 15 MAG. - Aveva in garage due fucili a canne mozze e un’ottantina di cartucce di vario tipo e per questo è stato arrestato. È la scoperta fatta a Bari, nel quartiere Libertà , dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo di Bari, che hanno tratto in arresto un 23enne incensurato del luogo, con le accuse di detenzione illegale di arma comune da sparo, alterazione di armi, detenzione di arma clandestina, detenzione abusiva di munizioni e ricettazione.
I militari, durante una perquisizione in un garage utilizzato dal giovane, hanno rinvenuto, tra alcune masserizie, un fodero contenute un fucile modificato a canne mozze, risultato compendio di un furto denunciato nel 2005 a Monopoli, nonché una cinquantina di cartucce cal. 12 ed una trentina di cartucce per pistole di vario calibro.
Sulle armi, perfettamente funzionanti, sono in corso gli accertamenti tecnico-balistici della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo Carabinieri di Bari, per chiarire se siano state già usate in episodi criminosi.
Dopo l’arresto, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
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I Carabinieri della Stazione di Conversano hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, un 46enne incensurato del luogo, ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti della ex moglie. Il provvedimento trae origine dalla denuncia sporta dalla vittima stanca di continue vessazioni ed umiliazioni cui è stata costretta a subire da quando ha deciso di porre fine alla loro relazione coniugale. Per circa due anni, infatti, l’uomo le ha reso la vita davvero impossibile, pedinandola all’entrata e all’uscita dal lavoro, tempestandola di telefonate ed sms ricchi di espressione ingiuriose ed umilianti, aggredendola verbalmente e fisicamente appena ne avesse l’occasione, anche pubblicamente, appostandosi per ore nei pressi della sua abitazione, così da avvicinarla e paradossalmente chiederle di ritornare insieme. Tali condotte hanno cagionato alla vittima, come sempre accade in questa tipologia di reato, un perdurante e grave stato di ansia e paura che l’hanno costretta a cambiare le proprie abitudini di vita ed a ricorrere persino alle cure di una psicologa. Tali comportamenti ossessivi erano rivolti anche ad alcuni congiunti della donna, costretti a ricevere telefonate con le quali l’uomo tentava di scoprire quali fossero i movimenti della vittima, le persone che frequentasse e quali fossero i suoi impegni giornalieri.
Tratto in arresto il 46enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari.
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