Estero. Paura Grexit, Varoufakis: "pagheremo rata a Fmi, ma no austerity"
Varoufakis. (foto Agi) ndr,. |
di Redazione
ROMA, 27 MAG. (AGI) - La Grecia paghera' la rata del Fmi il 5 giugno perche' si raggiungera' l'accordo con i creditori entro quella data. Lo ha detto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, cercando cosi', senza pienamente riuscirci, di mitigare i dubbi e i timori dei mercati. Oggi Londra e Francoforte, che ieri erano restate chiuse, hanno perso intorno all'1,5% e gli altri listini europei un po' meno, ma solo perche' gia' ieri avevano lasciato sul terreno un bel po' di punti percentuali. Anche lo spread e' risalito, avvicinandosi a quota 140 punti. Insomma, la parola default non e' piu' tabu' da quando, domenica scorsa, il ministro dell'Interno greco Nikos Voutsis ha detto che Atene non rimborsera' nessuna delle quattro rate in scadenza a giugno al Fondo monetario internazionale, perche' soldi da versare non ce ne sono piu'.
Da quel giorno le dichiarazioni di Atene si sono fatte piu' calibrate, piu' caute, il portavoce del governo il giorno dopo ha detto: rimborseremo il Fmi come potremo. E oggi Varoufakis ai giornalisti che gli chiedevano se la Grecia la prossima settimana rimborsera' la rata, ha risposto: "Certamente, perche' per il 5 giugno ci sara' un accordo". Salvo poi, in vista di questo accordo, invitare i creditori del suo paese "ad agire tutti insieme" per varare i nuovi aiuti, prima che i soldi di Atene finiscano.
"E' tempo - ha detto Varoufakis intervistato dalla Cnn - che tutte le istituzioni, in particolare il Fmi, agiscano insieme per trovare un accordo con noi". Atene deve restituire all'Fmi circa 1,6 miliardi di euro a giugno, in quattro rate: la prima, dovuta il 5 giugno, ammonta a circa 300 milioni, una cifra che appare peraltro decisamente abbordabile rispetto ai quasi 7 miliardi di euro da rimborsare alla Bce tra luglio e agosto. Tuttavia e' proprio su questo rimborso al Fmi che la partita rischia di incagliarsi e che Atene rischia il default.
"C'e' bisogno di un ulteriore sforzo per le riforme - ha detto oggi il commissario Ue Pierre Moscovici - bisogna trovare l'accordo ma ancora non c'e'". Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker si e' detto sicuro che il default si puo' evitare ma ha anche spiegato che occorre coinvolgere il Fmi. "Non ci sara' accordo senza il Fmi" ha aggiunto, facendo eco a Berlino, la quale da tempo insiste su questo punto.
D'altra parte, per evitare il default, occorre che il Fmi cconsenta un allungamanto dei tempi del rimborso, ma per ora non intende farlo, a meno che Atene non si accordi col Gruppo di Bruxelles su pensioni, mercato del lavoro e surplus di bilancio, tutti punti che pero' il premier Alexis Tsipras considera non negoziabili. Sempre oggi secondo il quotidiano Ta Nea, il segretario Usa al Tesoro, Jack Lew avrebbe telefonato a Tsipras assicurandogli che Washington esercitera' la sua influenza per sbloccare la situazione. Lo stesso premier greco conferma la telefonata senza pero' sbilanciarsi sui suoi contenuti. Tsipras ha parecchi problemi a tenere unita la sua maggioranza in Grecia. Oggi ha dovuto passare la giornata cercando di smussare le spigolosita' dei radicali del suo partito Syriza, che non intendono assolutamente piegarsi a quelle che definiscono le "tattiche ricattatorie" dei creditori e si rifiutano di pagare le rate dei prestiti Fmi. Il ministro dell'Interno Voutsis e' appunto uno di loro e per questo Tsipras non molla sulla linea rossa di pensioni, surplus e mercato del lavoro. Ecco perche' l'accordo non fa passi avanti, mentre la scadenza del 5 giugno si avvicina.
Intanto in vista del negoziato coi creditori il ministro delle Finanze, Varoufakis fa sapere che Atene sta considerando la possibilita' di applicare una leggera tassa sui prelievi dei bancomat bancari per incoraggiare l'uso delle carte di credito.
La misura verrebbe introdotta nell'ambito di un pacchetto di provvedimenti per combattere l'evasione fiscale. Passa appena un'ora da queste dichiarazioni che da Atene il ministero delle Finanze fa sapere che le proposte di una tassa sui ritiri dei bancomat di un'imposta sulle transazioni bancarie non sono piu' in discussione con Bruxelles e Fmi. In altre parole il ministero smentisce il suo ministro. Anche una vicenda come questa da' la misura delle difficolta' che incontra la trattativa e del caos che caratterizza le proposte del governo greco.
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