Estero. Spagna: giorno amaro per Rajoy Podemos fa tremare i popolari
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Podemos. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
MADRID, 25 MAG. (AGI) - Con le elezioni locali gli spagnoli hanno iniziato un processo che potrebbe portare progressivamente ad archiviare il bipartitismo dell'alternanza tra Pp e Psoe, protagonisti assoluti della vita politica iberica da meta' degli anni '70 alla fine della dittatura franchista. Soprattutto il voto piu' frammentato obblighera' la Spagna a sperimentare quella che nel resto d'Europa non sono una novita': gli accordi di coalizione che vedranno protagonisti a sinistra, con i socialisti del Psoe (nel nuovo ruolo di comprimari), i trionfatori di 'Podemos', e a destra, 'Ciudadanos', centristi liberali, alleabili con il Pp. Male l'estrema sinistra di Izquerda Unida, rimasta fuori da molte assemblee e autentica batosta a Barcellona per gli indipendentisti nazionali catalani del Ciu, sorpassati, seppur di un solo seggio (11 a 10) dalla candidata di Podemos, Ada Colau, a capo della coalizione "Barcelon en Comu". Quello di oggi sara' un risveglio amaro per il premier spagnolo Mariano Rajoy: il suo Partito Popolare, coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerita' che stanno risollevando il Paese, e' ancora il primo con il 27,02% ma ha perso oltre 10 punti rispetto alle precedenti elezioni. Il Pp perde molte citta', a partire dalla capitale Madrid (dove anche qui' e' primo per un soffio), ed in molte regioni (restano il primo partito ma perdendo la maggioranza assoluta in 6 su 13 e la conservano in 4), dove se vorra' continuare a governare dovra' aprire a intese con altre formazioni, a partire dai liberali di Ciudadanos.
Nella capitale la protagonista sara' l'ex magistrato Manuela Carmena, a capo della coalizione sponsorizzata da Podemos (che si e' presentato sempre in colazione con altri movimenti) "Ahora Madrid", che ha preso 20 seggi su 57, contro i 21 della rivale del Pp (che guidava la capitale dal 1991) Esperanza Aguirre. Carmena dovra' chiedere l'appoggio del Psoe, terzo con 10 seggi. Quarti i Ciudadanos di Alberto Rivera, con 6 seggi. Exploit confermato per Podemos, la formazione anti-austerita' nata dal movimento degli Indignados, che e' il primo partito a Barcellona, anche se sara' complicato formare una coalizione per guidare la citta'. Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha definito l'esito del voto come "il segno del cambiamento politico" e "l'inizio della fine del partitismo" in Spagna dove si sta vivendo "un cambiamento irreversibile" e preannuncia la sfida al Partito Popolare del premier Rajoy alle politiche di novembre. Arretrano, ma senza sprofondare, i socialisti del Psoe al 25,02, quasi 3 punti in meno rispetto al 2011, che in molti comuni potranno essere co-protagonisti per formare coalizioni con Podemos. Conservano la maggioranza nella regione delle Asturie. A Siviglia governeranno i socialisti, a discapito del Pp, mentre a Valncia, i popolari, dove erano al potere da soli, dovranno aprire ad altre formazioni.
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