Estero. Corea del Sud: 4 morti per Mers, allarme per contagio da medico
I controlli sugli aerei di linea. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
SEUL, 5 GIU. (AGI) - In Corea del Sud, il governo ha confermato la morte di un'altra persona, la quarta, contagiata dalla sindrome respiratoria del Medio Oriente, la cosiddetta Mers. E adesso, all'allarme gia' alto, si e' unita la preoccupazione per il caso di un medico, anche lui contagiato dal virus, che e' entrato in contatto con piu' di mille persone poco prima di essere messo in quarantena.
La nuova vittima e' un uomo di 76 anni, deceduto giovedi' in uno degli ospedali che sono stati designati dalle autorita' per curare i malati. Il medico, che aveva curato uno dei 41 portatori del virus, ha cominciato a mostrare i primi sintomi venerdi' scorso, ma non e' stato messo in quarantena fino alla sera di domenica, ha dovuto ammettere il sindaco di Seul, Park Won-soon, in una conferenza stampa convocata nella notte.
Sabato il medico ha partecipato a una riunione sindacale a cui erano presenti piu' di 1.500 persone e nel fine settimane e' andato a due congressi, oltre a recarsi in un centro commerciale e a visitare vari luoghi pubblici. Lunedi' finalmente e' stato confermato che aveva contratto il virus.
Furioso, il sindaco se l'e' presa con il governo, accusandolo di non fare abbastanza per evitare il contagio, e ha annunciato che l'amministrazione locale prendera' iniziative autonome per proteggere i circa 10 milioni di abitanti di Seul. Come prima misura, le autorita' municipali hanno gia' contattato tutte le circa 1500 persone che avevano partecipato alla riunione sindacale, avvertendole che potrebbero essere state in contatto con un portatore di virus. Secondo le autorita' di Seul, anche la opacita' del governo nel gestire l'emergenza- per esempio, non si consce la lista degli ospedali con pazienti di Mers- sta contribuendo ad aumentare il panico dei cittadini. Il caso del medico, unito alla nuova vittima e alla notizia di altri 5 contagiati delle ultime ore, ha elevato alle stelle l'allerta tra la popolazione, tanto che nelle strade si vedono sempre piu' persone con le mascherine sul volto e i cittadini tentano di evitare i luoghi affollati e gli ospedali. Finora i casi accertati sono 41 (in due settimane) ma il panico si sta diffondendo rapidamente, come dimostrano le 3mila chiamate arrivate - solo mercoledi' - al numero d'emergenza istituito dalle autorita'. Per non parlare dei circa 7mila turisti che, soprattutto dalla Cina e da Taiwan, hanno cancellato i viaggi gia' organizzati in Corea, come riferito dalla locale Organizzazione per il Tursimo. Il Giappone ha cominciato uno screening particolare sui pazienti che arrivano dalla Corea del Sud. Anche Pyongyang e' in allarme e ha chiesto controlli della temperatura per i lavoratori che, quotidianamente, attraversano la frontiera per recarsi nel complesso industriale di Kaesong, gestito congiuntamente dai due Paesi. Proprio dall'Arabia Saudita, dove si era recato per lavoro, proveniva il 'paziente zero', un uomo d'affari di 68 anni: il ritardo con cui gli e' stata diagnosticata la Mers - lo scorso 20 maggio - ha causato il diffondersi del primo focolaio. Oltre 1.600 sono state poste in isolamento in strutture pubbliche oppure e' stato loro chiesto di rimanere in casa e limitare i contatti con amici e familiari.
Il virus ha colpito anche l'esercito: 20 soldati che presentavano sintomi sospetti si trovano ora in quarantena, compresi i sei che avevano avuto contatti con un ufficiale dell'aviazione a cui e' stata diagnosticata la Mers.
L'ufficiale prestava servizio nella base di Osan, a sud di Seul, che ospita anche il 51esimo Fighter Wing statunitense.
La Mers e' un coronavirus della stessa famiglia della Sars, che tra il 2002 e il 2003 ha causato circa 800 vittime. Finora ha infettato 1.161 persone in tutto il mondo, con 436 morti; la maggior parte dei casi sono stati registrati in Arabia Saudita.
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