Estero. Grecia: Intesa in salita. Tsipras, no a diktat creditori. Ok Fmi a unica rata a giugno
La bandiera della Grecia. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 5 GIU. (AGI) - Il convulso negoziato tra la Grecia e i suoi creditori procede in salita. In tarda serata da Atene muova doccia gelata di Alexis Tsipras su un'intesa per la restituzine del debito. Nel corso di una telefonata con Angela Merkel e Francois Hollande "il primo ministro greco ha espresso l'opinione che le proposte delle istituzioni (la ex troika, ndr) non possano essere la base di un accordo perche' non tengono in alcun contro l'esito dei negoziati gli ultimi mesi a Bruxelles" hanno riferito fonti del governo ellenico. Il tutto mentre Atene ha incassato almeno piu' tempo per le trattative, grazie alla decisione del Fondo Monetario Internazionale di acconsentire al pagamento in un'unica soluzione entro il 30 giugno degli 1,6 miliardi di euro dovuti questo mese all'istituto di Washington.
La Grecia non dovra' quindi pagare la rata del prestito da 300 milioni in scadenza domani, giorno nel quale dovrebbe svolgersi un nuovo tavolo negoziale a Bruxelles dopo quello che ieri ha visto il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, confrontarsi con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e il numero uno dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. I due leader comunitari hanno sottoposto a Tsipras una proposta negoziale concordata con il Fondo Monetario Internazionale che, se accettata da Atene, consentirebbe non solo di sbloccare il versamento dei 7,2 miliardi di euro che avanzando dal vecchio piano di salvataggio ma anche di ricevere, sostengono fonti ben informate, 10,9 miliardi dal fondo salva-Stati Efsf. Tale cifra consentirebbe alla Grecia, con le casse ormai vuote, di sostenere senza troppi problemi le scadenze finanziare di luglio e agosto, quando dovra' rimborsare alla Bce quasi 7 miliardi di euro.
"E' stato un incontro molto positivo, proseguiremo nei prossimi giorni", aveva dichiarato ieri notte Dijsselbloem, mentre stamane Juncker ha parlato di una discussione "lunga e sportiva". "E' mia ferma convinzione che troveremo un accordo", dice, da parte sua, il commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici. "Credo che nei prossimi giorni saremo piu' vicini all'accordo: le posizioni si avvicineranno ma dobbiamo concludere le discussioni da un punto di vista realista", e' invece il bilancio tracciato da Tsipras che ha comunque ribadito il veto ad alcune delle proposte dei creditori.
Proposte non rivelate ufficialmente ma che, secondo le indiscrezioni riportate dai media, varcherebbero buona parte di quelle che Tsipras aveva definito 'linee rosse': tagli alle pensioni, aumenti delle tasse e privatizzazioni.
Se il premier ellenico accettasse senza discutere le richieste di Bruxelles e Washington, riportate dal quotidiano ellenico Kathimerini, sarebbe costretto a rimangiarsi buona parte del suo programma elettorale: dalla promessa di non intervenire sulle pensioni a quella di ripristinare la contrattazione collettiva, da quella di alzare il salario minimo a quella di non privatizzare raffinerie e rete elettriche, tutti punti sui quali l'ex troika non vorrebbe sentire ragioni.
Il partito di Tsipras, Syriza, non ha nemmeno atteso l'audizione di domani pomeriggio, nella quale il premier illustrera' il parlamento la proposta di Ue e Fmi, per sollevarsi e definirla, tra i vari epiteti, "omicida", "volgare", "disgraziata" e "vergognosa". A esprimersi cosi' sono stati nelle scorse ore i principali esponenti di Syriza, inclusi quelli considerati moderati come il ministro del Lavoro, Panos Skourletis, che si e' arrischiato a promettere ai greci che "non verra' siglato alcun accordo che aumenti il peso su di loro".
Tsipras si trova dunque tra due fuochi: l'ex troika da una parte e dall'altra un partito che sembra in procinto di esplodergli in mano. La stampa nei giorni scorsi aveva ipotizzato addirittura una prova di forza come la convocazione di elezioni anticipate, possibilita' oggi smentita dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis il quale, dopo aver promesso che Atene "rispettera' tutti gli impegni", ha diffuso in serata tramite il suo ministero una nota nella quale invita i creditori a sottoporre a Tsipras proposte "piu' realistiche" di quelle avanzate ieri.
E' dunque facile prevedere che, come hanno sottolineato fonti di Bruxelles, il negoziato sara' ancora "lungo e difficile". E il cancelliere tedesco Angela Merkel, che sta mantenendo un profilo relativamente basso ma e' in costante contatto con tutti gli attori della trattativa, avra' avuto oggi le sue ragioni per smorzare gli entusiasmi e asserire, pur dicendosi "fiduciosa", che la complicatissima partita greca e' "ancora lontana dalla conclusione".
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