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Foggia. POiN cultura: «Emiliano “ripeschi” i Monti Dauni», l'arringa di Mignogna

Torre Terviteri (foto) ndr.
di Nico Baratta - Redazione di Foggia

BICCARI (FG), 24 GIU. - E' nel suo stile, nel suo DNA di giovane politico e uomo delle istituzioni. Il Sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna si chiede e chiede alla Regione Puglia come mai i fondi destinati alla Cultura, emessi dal MIBACT dal Ministro Franceschini, ancora una volta hanno escluso i Monti Dauni. Eppure le richieste erano state inviate ed erano chiare. Come lo sono i tanti siti archeologici e le altrettante infrastrutture della Capitanata che dovrebbero sostenere un turismo culturale che piange e batte cassa. Una tra tutte è la Tomba della Medusa, in agro Arpi, a 15 km da Foggia, abbandonata al destino della natura e al ladrocinio di predoni di reperti e di ciò che rimane che la preserva. Ma  i Monti Dauni riservano ben altro: un castello che cade a pezzi, quello federiciano di Lucera, una torre solitaria che di Normanna potrebbe restare ben poco se a Pietramontecorvino gli abitanti non si sbracciassero per tenerla in piedi, un Castel Fiorentino che del grande Federico II di Svevia ha solo il ricordo poiché i mattoni che tengono su quel po' che rimane si stanno sgretolando sotto intemperie, incuria, una torre di Tertiveri, piccola frazione distante circa 5 Km da Biccari, a 400 metri s.l.m., che ormai fa concorrenza al "gruviera", una Herdonia che di romano rimane solo il nome oltre i reperti spesso scambiati per "sassi". Per fortuna che almeno i famosi Grifoni di Ascoli Satriano sono volati all'Expo e ciò vuol dire che qualcuno li preserva. Ultima scoperta archeologica, un po' più in la dei Monti Dauni ma facente parte della Capitanata -ricordiamocelo sempre questo piccolo importante particolare- una chiesetta bizantina sul costone della Valle di Carbonara, nei pressi di Monte Sant'Angelo, che va preservata, studiata, fatta conoscere e resa fruibile al turismo. Forse qualcuno dimentica che la provincia di Foggia, quando è chiamata alle urne, contribuisce in modo cospicuo all'elezioni di "numeri uno". Michele Emiliano lo sa bene. Spero che da parte sua, del Sindaco di Puglia, vi sia un barlume di coscienza, oltre che di riconoscenza.

Di seguito riporto le dichiarazioni di Gianfilippo Mignogna, Sindaco di Biccari, Monti Dauni, Capitanata, provincia di Foggia, per chi non ancora ha focalizzato il luogo.

«Alla cultura, 490 milioni di euro dai fondi strutturali. La nota stampa del 9 giugno scorso del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo non lascia spazi ad equivoci. I soldi ci sono. E sono tutti per le cinque grandi regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) inserite nell’obiettivo convergenza dell’Unione Europea. L’annuncio del Ministro Franceschini, pertanto, non va assolutamente sottovalutato.

C’è da dire, però, che gran parte di queste risorse sono destinate ad interventi già individuati da tempo dalle Regioni.

Difatti, il MIBACT riferisce che: “la dotazione complessiva del PON ammonta a 491 milioni di euro così ripartiti: circa 360 milioni per la tutela e la valorizzazione dei circa 60 grandi Attrattori culturali  presenti nelle cinque regioni del Sud(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), in linea e in continuità con quanto realizzato nella programmazione 2007-2013, in particolare con il POiN Attrattori culturali, naturali e turismo e in coerenza con l’ampia azione di progettazione realizzata attraverso il progetto Poli culturali di eccellenza. Alcuni attrattori sono già stati selezionati per un ammontare complessivo di risorse pari a circa 180 milioni di euro”.

In Puglia, pertanto, la priorità spetterà ai siti con progettazione avanzata, (l’area archeologica di Manduria ed il complesso di S. Maria della Giustizia di Taranto) e poi, via via, a quelli con progettazione preliminare (i castelli Svevi di Bari e Trani, all’area archeologica di Egnazia) e a quelli già definiti, selezionati e finanziati nel POIn  Attrattori culturali, naturali e turismo 2007-2013 (il Castello di Carlo V a Lecce, il Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, il Museo Archeologico di S. Scolastica a Bari, l’ex convento di S. Antonio a Taranto, il Castello Svevo ed il Complesso di S. Chiara a Bari).

Nessuna traccia dei Monti Dauni, quindi, che ancora oggi pagano l’incomprensibile scelta della vecchia giunta regionale di escluderli dal POiN.

Non tutto sarebbe perduto, però.

Sempre il MIBACT, infatti, precisa che “per le rimanenti risorse, pari a circa altrettanti 180 milioni di euro, è in corso con le Regioni la sottoscrizione degli  accordi operativi di attuazione che serviranno ad individuare,  tra i luoghi della cultura del Mibact, ulteriori attrattori culturali in un percorso di programmazione condivisa”.

Ci sarebbe, pertanto, lo spazio per recuperare attenzione e risorse per questo pezzo di “Puglia da scoprire” che è ormai diventata la quarta destinazione turistica regionale e che, con il suo patrimonio storico, artistico ed archeologico, non ha nulla da invidiare a nessuno.

Sarebbe sufficiente che la nuova Regione di Emiliano, nella sottoscrizione di questi accordi operativi, non dimentichi i Monti Dauni»



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