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Berlusconi ai suoi: "se mi arrestano fate la rivoluzione"

Silvio Berlusconi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 16 LUG. (AGI) - "Regalo 200 milioni di euro a chi riesce a dimostrare che ho dato 2 milioni a De Gregorio". Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando all'Assemblea degli amministratori azzurri, in merito al processo sulla presunta compravendita di senatori ai tempi del governo Prodi. "Non me ne vado. Resto qui ad affrontare anche la sinistra e i pm. E non avendo piu' nulla, nessuno che mi copre, potrebbe anche accadere che qualche pm potrebbe anche portarmi a non essere piu' libero. Se dovesse accadere, spero abbiate il coraggio di fare una rivoluzione", ha aggiunto l'ex cavaliere. Quanto alla rottamazione di Forza Italia, dice: "Sono menzogne. Solo un folle puo' epnsare di rottamare Forza Italia. Io, tra l'altro, ho in me il sentimento forte dell'amicizia e con molti dei parlamentari attuali ho un legame di amicizia ventennale". "Sono certo che la legge elettorale subira' dei cambiamenti. Il sistema attuale dei 100 capilista bloccati e' ingiusto e ci batteremo con molta probabilita' di riuscirci per un sistema di preferenze assolutamente libero per tutti", ha aggiunto Berlusconi. "In questo Paese non c'e' piu' la democrazia, abbiamo un presidente del Consiglio che non e' nemmeno stato eletto parlamentare e che governa con una maggioranza che ci e' stata usurpata, questo governo e' frutto di un colpo di Stato, l'ultimo governo davvero eletto dal popolo e' stato il nostro". In Europa e a livello internazionale "siamo oggi in una situazione non lontanissima da quella che ha generato le due Guerre Mondiali", ha detto ancora Berlusconi. "L'Italia non conta nulla in Europa perche' il premier e' venuto fuori da giochi di palazzo e non dal consenso del popolo" "Ora mi hanno anche tolto il vitalizio. A me, dopo 20 anni di Parlamento e 10 di governo del Paese... Togliermi anche il vitalizio e' stato un vero affronto", ha sottolineato Berlusconi. L'ex premier, nel ripercorrere le tappe dalla caduta del suo governo nel 2011 con le dimissioni, poi la sentenza Mediaset e la decadenza da senatore, cita anche gli ultimi due 'episodi', lo stop al vitalizio per la condanna definitiva e l'accompagnamento coatto disposto dal tribunale di Bari nel'ambito del processo a Tarantini: "Poi sono andato a Bari, 52 secondi, mi sono seduto e ho detto che mi avvalevo della facolta' di non rispondere. Mi hanno detto 'bene, si accomodi'. E per questo serviva l'accompagnamento coatto del cittadino Silvio Berlusconi?".





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