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Renzi: via tasse su prima casa "In 5 anni rivoluzione sul fisco"

Via le tasse dalla prima casa. (foto) ndr.

di Redazione

RHO (MILANO), 19 LUG. (AGI) - Il Pd diventa il partito "taglia tasse" con una prima "sforbiciata" che arrivera' gia' dal 2016. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo ha annunciato durante l'Assemblea del Pd in corso a Expo, alla quale ha partecipato nella sua veste di segretario del partito. Un intervento a 360 gradi in cui il premier ha toccato i temi dell'agenda di governo e quelli che riguardano piu' da vicino la vita interna del partito. Ma la "notizia dei quotidiani di domani", come lui stesso ha sottolineato, e' "la sforbiciata alle tasse" che andra' a cambiare la natura stessa del Partito Democratico: "Non sara' piu' il partito delle tasse, se mai lo e' stato, ma diventera' il primo partito d'Italia a tagliarle". In questo ha aggiunto Renzi, "c'e' un cambio nella natura del partito". Da qui al 2018, ha annunciato il premier, "dobbiamo rispondere a chi dice che facciamo le cose sull'onda delle emozioni del momento. Dobbiamo lavorare su debito, investimento e tasse". Sul primo, non c'e' dubbio: l'Italia continuera' a rispettare i parametri di Maastricht, "e sara' uno dei pochi Paesi europei a farlo", anche dopo il 2016. Perche' "non possiamo continuare ad andare al ristorante lasciando il conto da pagare a chi viene dopo". Sul secondo punto, spiega ancora Renzi, "abbiamo 20 miliardi di euro sul tappeto e non li stiamo spendendo. Ne ho parlato con il ministro Del Rio - spiega il premier-segretario - . Abbiamo evidentemente uno squilibrio tra soldi stanziati e quelli che spendiamo. Ancora non siamo riusciti a fare questa inversione di tendenza. Ogni volta che vogliamo far partire un cantiere c'e' qualcosa che lo blocca". Ed ecco il punto che 'cambia il volto' del Pd, le tasse: "Se faremo le riforme nel 2016, e le faremo, elimineremo noi, perche' gli altri hanno solo fatto finta, la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati". Dal 2016, quindi, "daremo una sforbiciata alle tasse che continuera' anche nel 2017. Nei prossimi cinque anni faremo una operazione sulle tasse senza precedenti nella storia d'Italia, faremo una rivoluzione copernicana. Si parte - ha spiegato Renzi - da Irap e Ires. Si continuera' nel 2018 con interventi sulle pensioni e sull'Irpef". Non e' la sola trasformazione a cui il segretario vuole sottoporre il suo partito. Sbaglia, sottolinea Renzi, chi crede che in questo moemnto il Pd possa discutere di se stesso. "E' il partito piu' votato nella storia dell'Italia repubblicana, e' il partito piu' votato d'Europa" e questo costituisce una responsabilita' enorme, di fronte alla quale "chi dice che dobbiamo parlare di noi dovrebbe cercare un po' d'aria condizionata, perche' e' chiaro che e' vittima del troppo caldo". Il Pd, abbandonando l'immagine del "partito dei musi lunghi e assumendo lo spirito dell'Unita' e della Festa dell'Unita', non solo come simbolo, ma come valore", deve saper trascinare l'Italia finalmente fuori dall'auto commiserazione e auto flagellazione". Certo, Grillo e Salvini sono degli avversari, cosi' come e' un avversario la sinistra radicale. Ma non di questi il Pd deve aver paura. Il nemico numero uno, dice Renzi, "e' la paura stessa". E la paura si sconfigge innanzitutto riappropriandosi della propria identita' e dei propri valori. Vale per il partito, che puo' dirsi di sinistra in quanto "ha riaperto le fabbriche" mentre altri volevano continuare "ad organizzare convegni sul lavoro". E vale per l'Italia, che si trova a fare fronte alla minaccia del terrorismo, da una parte, e all'emergenza immigrati dall'altra. "Dobbiamo restare umani. Se una bambina che ha l'eta' di mia figlia muore durante una traversata si puo' dire quello che si vuole, ma non permettiamo che i nostri figli pensino che, in cambio di qualche punto in piu' nei sondaggi, abbiamo rinunciato alla nostra umanita'", ha avvertito Renzi. L'Isis, ha aggiunto, "non riuscendo a farci morire come piace ai terroristi, cerca di farci vivere come piace ai terroristi: rannicchiati in noi stessi". Per questo il premier sottolinea la necessita' di riappropriarci "della nostra identita', che non e' il contrario dell'integrazione. La nostra cultura e identita' sono il contrario della chiusura rozza e becera". Campione di questa "chiusura" e', per il premier, Matteo Salvini. Il segretario della Lega e' chiamato in causa piu' volte nel discorso che ha aperto l'assemblea. "Ci sono tre avversari che ci stanno facendo paura: il populismo dei cinque Stelle, la sinistra radicale e la destra becera della Lega nord. Questi avversari a cui va il nostro rispetto, sono avversari politici che dobbiamo considerare per quello che sono. Ma guardiamoli e smettiamola di avere paura", ha sottolineato il presidente del consiglio: "Sognavano Cameron, sognavano Sarkozy e si trovano Le Pen, sognavano la destra e si trovano Salvini...". Stoccate anche a Grillo, che rilascia "interviste sulla Grecia dal suo buon ritiro in Costa Smeralda", e al Movimento Cinque Stelle: "Non si utilizza il palcoscenico europeo per attaccare il nostro Paese", ha spiegato Renzi per poi soffermarsi proprio sull'Europa, su quella che oggi e' e su quella che Renzi vorrebbe diventasse: "L'Europa e' considerata ormai matrigna: andare in Europa non deve essere solo andare in quel trite palazzo delle istituzioni europee. Andare in Europa deve voler dire camminare per le sue strade e visitare i suoi musei". Per superare questo strisciante anti europeismo, il premier fa sua la proposta del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: "Ho ricevuto un sms da Nicola Zingaretti, mi diceva che come Pd dovremmo fare una iniziativa sull'Europa a Ventotene, li' dove tutto e' cominciato. Mi sembra un'ottima idea nella quale dovremmo coinvolgere tutto il Pse".





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