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Estero. Strage a Bagkok, l'attentatore e' straniero e con complici

L'identikit dell'attentatore di Bankok. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 19 AGO. (AGI) - L'attentatore di Bangkok e' straniero, o di "origini miste" e non era un "lupo solitario", ma e' stato sorretto da una "rete" di complici "thailandesi" che gli ha consentito di compiere la strage al santuario Erawan, in cui hanno perso la vita almeno 20 persone mentre oltre un centinaio sono rimaste ferite. Insieme a lui altri due che lo aiutavano sono stati inquadrati dalle telecamere di siurezza. Sono queste le ultime novita' nelle indagini sul massacro di lunedi' scorso. La Corte criminale, su richiesta della polizia, ha emesso un mandato d'arresto per un "uomo straniero ignoto". Diverse le accuse, la piu' grave delle quali e' "cospirazione per commettere un omicidio". Un portavoce della polizia, ha specificato che il ricercato potrebbe avere "origini miste", ma ha anche ammesso che gli investigatori non hanno alcuna idea della nazionalita' dell'uomo ne' di dove possa trovarsi. La polizia ha diffuso un identikit del presunto assassino e offre l'equivalente di 25.000 euro a chi fornisca informazioni utili sull'autore. Alla luce delle nuove rivelazioni, prende maggiormente corpo la pista che conduce ai militanti uiguri, i quali potrebbero aver colpito per vendicare una recente deportazione in Cina di 109 uiguri entrati illegalmente nel Paese lo scorso luglio. E' l'ipotesi del Bangkok Post e di altri media locali, ai quali fonti della polizia hanno indicato proprio i militanti uiguri, minoranza turcofona di religione islamica, tra i possibili responsabili. La minoranza e' oggetto di una repressione culturale e religiosa da parte di Pechino. La decisione di Bangkok aveva scatenato proteste anche in Turchia, dove la questione e' molto sentita, e manifestanti avevano attaccato il consolato thailandese a Istanbul, costringendo le sedi diplomatiche thailandesi a una chiusura temporanea. La Farnesina ha confermato che non ci sono italiani tra le vittime. Il ministero degli Esteri, attraverso l'ambasciata in Thailandia, ha terminato le verifiche sui nominativi dei deceduti e feriti. Il santuario, intanto, e' stato riaperto al pubblico. Mentre prosegue la caccia al pluriomicida, identificato grazie alle telecamere di sorveglianza, i monaci buddisti sono tornati a pregare nel santuario, cosi' come i turisti che hanno lasciato fiori in onore delle vittime, tra le quali, ha fatto sapere la Farnesina, non vi sono italiani. Almeno 11 sono gli stranieri uccisi: provenienti da Gran Bretagna, Cina, Hong Kong, Indonesia, Singapore, Malaysia. In ospedale sono ancora ricoverate 68 persone, 12 delle quali in condizioni critiche. Il Papa ha inviato un messaggio al re Bhumibol Adulyadej in cui si dice "profondamente rattristato" ed esprime la sua "sincera solidarieta'" per le vittime.





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