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Martina Franca (Ta). A Palazzo Ducale con 'Medea in Corinto' si è chiusa con successo la 41^ edizione del Festival della Valle d’Itria

Una immagine della rappresentazione (foto Op. Mag.) ndr.

di Maria Caravella

MARTINA FRANCA (TA), 5 AGO. -  Gran finale per il quarantunesimo Festival della Valle D’Itria, edizione 2015 martedì 4 agosto con Medea in Corinto, il melodramma tragico in due atti di Giovanni Simone Mayr su libretto di Felice Romani Alle ore 21:00, nell’atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca si è chiusa questa 41^ edizione con l’opera diretta da Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, nell’edizione critica curata da Paolo Rossini per G. Ricordi & Co. Lo spettacolo già andato in scena, ha ricevuto nelle precedenti repliche un notevole successo di pubblico e critica. Benedetto Sicca introduce l’opera al pubblico con un metaforico prato fiorito su cui, preceduta dai figli che giocano ignari, inconsapevoli del loro destino, giunge Medea, prototipo della donna tradita, persa e straniera “che attinge alla magia per risolvere i suoi problemi”. La Magia infatti nell’itinerario di quest’opera diverrà elemento fondamentale che accompagnerà questa Medea, che mette di fronte gli spettatori ad una problematica molto attuale quella che intende la lettura dell’altro come straniero, della paura che abbiamo della diversità e di ciò che può comportare. Sinossi: Giasone giunge a Corinto per sposare Creusa, figlia del re Creonte, che l’aspetta impaziente. Fissata la data delle nozze, Creonte ordina a Medea di lasciare la città prima del tramonto.  Medea supplica il marito di non lasciarla e gli giura vendetta.  Anche Egeo, innamorato di Creusa, giunge a Corinto. I due amanti traditi si alleano e mettono a punto un piano per sabotare le nozze. Durante la celebrazione, Medea irrompe nel tempio devastando ’altare, mentre i soldati di Egeo innescano una lotta per rapire gli sposi. I Corinzi hanno la meglio e Creonte lascia che sia Giasone a decidere sul destino di Medea. La donna, imprigionata, non intende arrendersi e ottiene dal marito di rivedere i figli un’ultima volta. Creusa muore avvelenata dalle vesti che Medea le ha offerto in dono, muoiono anche i figli di Medea e Giasone, uccisi dalla madre che fugge su un carro. Giasone tenta invano il suicidio. Di grande impatto emotivo la lettura scenica che ha voluto porre in atto la regia, come anche la singolare e professionale interpretazione  degli artisti, grandi professionisti come Roberto Lorenzi nella parte di Creonte, nel ruolo di Egeo Enea Scala, la poliedrica Medea interpretata da Davina Rodriguez e l’isuperabile Micheal  Spyres nel ruolo di Giasone come anche l’originale e accattivante Creusa portata in scena da Mihaela Marcu, Paolo Cauteruccio nel ruolo di Evandro e la singolare Ismene Nozomi Kato. In quest’opera dinamica e poliedrica un ruolo importante è stato giocato dall’intervento sulla scena dei multiformi e stravaganti Danzatori Fattoria Vittadini: Chiara Ameglio, Cesare Benedetti che hanno portato all’opera straordinaria vivacità e dinamismo accompagnate dalle Coreografie di Riccardo Olivier. Di straordinario impatto emotivo la direzione affidata al Maestro concertatore e direttore d’orchestra Fabio Luisi, come anche la Regia di Benedetto Sicca. Importanti anche le Scenedi Maria Paola Di Francesco, i Costumi di Tommaso Lagattolla e l’originale Disegno luci di Marco Giusti che ha valorizzato la maestosa struttura del Palazzo Ducale. Un importante ruolo è stato sicuramente quello del Coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca Guidato dal Maestro Cornel Groza come anche quello della straordinaria Orchestra Internazionale d’Italia. Un Festival che ha portato in Puglia celebrità a livello internazionale, come anche un pubblico vario composto sia da tecnici del settore, sia da semplici cultori della musica che hanno raggiunto da luoghi vicini e lontani Martina Franca ormai emblema della musica nel mondo. Ancora una volta la Puglia ha tenuto alto il suo target regalando ai suoi visitatori grandi emozioni.





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