Birra Morena - Birra Winner

Ultim'Ora

Foggia. Una casula speciale a Monte mentre si celebra secolare tradizione “L’offerta della Cera”

La Casula Speciale. (foto com.) ndr.

di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 26 SETT. -  Con la Celebrazione Eucaristica del 28 settembre s’inaugurano i festeggiamenti dedicati all'Arcangelo Michele. Questa solenne liturgia si caratterizza per un gesto tanto semplice quanto universale. Difatti durante la seconda metà del XVII secolo la tradizione di Monte Sant’Angelo vuole che alla vigilia della festa in onore di San Michele, a Monte Sant’Angelo, il Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale e le altre cariche istituzionali cittadine nelle prime ore del pomeriggio, offrano dei ceri benedetti al Santo. Il tutto accompagnato con le note musicali della banda cittadina. Quest’anno all’Offerta della Cera sarà la Commissione Straordinaria Prefettizia a onorare la festa. La storia ha tramandato questo gesto che oggi è diventata tradizione, un mix tra folklore e spiritualità. Effettivamente non conosciamo il vero significato dell’offerta: forse un semplice omaggio, ma devoto, delle autorità cittadine? O un’espressione di fede della città verso l’Arcangelo simboleggiata dalla luce del cero. Potrebbe essere anche la più elementare partecipazione devota della folla che si raggruppa nella Grotta dell’Arcangelo illuminata ai tempi antichi, quando l’energia elettrica non era stata inventata. Mah…, ci rimettiamo nelle mani dei nostri concittadini storici e studiosi, che invitiamo a scriverci; noi saremo ben lieti di pubblicare i loro studi, che sono arricchimento per tutti e patrimonio culturale dell’umanità. Ciononostante e seguendo le orme dello scrittore garganico Giovanni Tancredi, indicato abilmente da un montanaro doc, Donato La Torre, veniamo a conoscenza che nei tempi antichi la Festa per magnificare San Michele era sacra al fuoco e alla danza. Una festa vissuta durante la notte e non alla vigilia, come avviene oggi. In un testo dello scrittore succitato si legge: “Pareva che il popolo di Monte Sant’Angelo fosse una tribù attendata che bivaccasse intorno al fuoco da cui saliva il fumo nero rossigno come da cento fucine; erano roghi giganteschi attorno ai quali si ballava”. Come vedete, e come avviene fin dalla notte dei tempi, tradizioni sacre intrise di folklore profano, un legame che oseremo dire inscindibile, che ha rafforzato le tradizioni, tramandandole di padre in figlio, spesso colorite da eventi ingigantiti e surrogati con storie spesso fantastiche. Tuttavia il significato è da ricercare nel giorno dell’evento e rimane quello di onorare la fede. Ma la storia ci dice anche che la tecnologia ha mutato alcune tradizioni. E quella dell’Offerta della Cera non è stata meno. Dopo l’invenzione dell’energia elettrica, e perciò della luce artificiale, quei fuochi dei roghi da bivacco diedero vita alle fanoje. Oggi quella tradizione, che è popolare, è messa in scena alla vigilia della Festa di San Giuseppe e in qualche altra circostanza dell’anno liturgico. Come vedete la storia si ripete e con essa usanze e costumi. Tra queste c’è quella della raccolta della legna da ardere, un tempo per i falò, oggi per le fanoje, che sono diventate ingegnose e perciò realizzati magistralmente da appositi montanari. Nel testo del Tancredi si legge: “Intorno ad ogni falò i ragazzi sedevano per terra oppure saltellavano mentre giovanette, uomini e donne, levavano voci di canto accompagnate dal suono del tamburello e ballavano la tarantella”. Usanze ancestrali che rivivendole fanno comprendere metodi di vita precursori delle odierne scenografie rappresentate in alcune processioni. Ritornando al quesito della vera origine della luce del cero offerto a San Michele, potremmo anche dire che quest’ultima tesi, tra l’altro spiegata dal Tancredi, è quella che più si avvicina verosimilmente alla realtà. Oggigiorno e viste le ultime vicende che hanno caratterizzato Monte, potremmo azzardare a dire che la luce del cero indica la via giusta per una popolazione che merita il meglio. Una luce che fin dalla vigilia raggruppa amministratori e popolazione intorno all’unico salvatore, l’Arcangelo Michele, Colui che sconfisse il Male schiacciandolo sotto i suoi santi piedi. Quest’anno la Festa all’Arcangelo si arricchisce di un altro dono, quello di una casula con lo stemma del Giubileo straordinario del 2015 voluto da Papa Francesco, che ricordiamo è alle porte. La casula, la veste liturgica propria di colui che celebra il rito della messa, è stata realizzata in anteprima per la nostra comunità; Monte Sant’Angelo è la prima città in Italia ad aver ricevuto la casula decorata. La tradizione del rito de “L’offerta della Cera”, arricchita con la casula del Giubileo straordinario 2015, vuole che l’accensione del cero sia compiuta dalla più alta carica laica cittadina: sarà compito di uno dei tre Commissari Straordinari Prefettizi a farlo sotto la statua dell’Arcangelo, segno di totale affidamento a Lui di tutta la nostra comunità. La casula da oggi è esposta nella vetrina del negozio ”A. MODE” della signora Coccia (di fronte l’AVIS); vi invitiamo a vederla. Noi ve la proponiamo in fotografia.





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento