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Lavoro. Regione Puglia e Assist insieme per il professionismo alle atlete

Una immagine della conferenza. (foto GM) ndr.

di Vittorio Massaro 

BARI, 20 SETT. - La Regione Puglia “sposa” la battaglia di Assist – il sindacato delle atlete – sul "professionismo sportivo negato alle donne" e appoggerà pubblicamente la petizione lanciata qualche mese fa dalle rugbiste dell’AllReds di Roma. Lo ha annunciato, durante una conferenza stampa alla Fiera del Levante di Bari, l’assessore regionale allo Sport, Raffaele Piemontese. «Nel totale attuale disinteresse della politica nazionale e della politica sportiva – ha commentato Luisa Rizzitelli, presidente di Assist, il sindacato atlete –il sostegno ufficiale di un Governo regionale importante come quello pugliese rappresenta una bellissima notizia, soprattutto perché per noi le Istituzioni devono saper rappresentare le persone e non un partito». “Donne nello sport? Dilettanti per regolamento!”. Sul tema, oltre a Piemontese e Rizzitelli, il confronto tra la consigliera politica del Presidente della Regione Puglia, Titti De Simone, la Consigliera regionale di parità della Regione Puglia, Serenella Molendini, e – in collegamento telefonico – la pluricampionessa olimpica Josefa Idem. La parola d’ordine è: abolire la forte discriminazione di accesso allo sport professionistico, in particolare nei confronti delle donne, legata alla Legge n. 91 del 1981. «Secondo quella normativa, infatti –ha spiegato l’assessore Piemontese - a decidere chipuò essere qualificato come atleta professionista sono il Coni e le sue Federazioni, per cui ad oggi, in Italia, le donne, insieme agli uomini di numerose discipline, nonostante i prestigiosi successi internazionali, nonostante le medaglie d’oro vinte ai Mondiali e alle Olimpiadi, saranno sempre e soltanto delle dilettanti. Con una serie di conseguenze: non godono di alcuna tutela previdenziale, di nessun contratto collettivo, di nessun versamento di contributi previdenziali, di nessun tfr, di nessuna tutela della maternità, semplicemente perché non vengono considerati lavoratori come gli altri». Piemontese ha poi aggiunto: «La petizione che sosteniamo è rivolta al Presidente del Coni, Giovanni Malagò, affinché corregga questa stortura legislativa e contribuisca a mettere fine a questa intollerante forma di discriminazione che mortifica gli sforzi, i sacrifici, l’impegno ed il duro lavoro che sta dietro ad ogni successo delle nostre atlete e dei nostri atleti». Il dilettantismo forzato – è stato poi ribadito da De Simone e Molendini– danneggia certamente anche gli uomini. «Negli ultimi anni le donne dello sport italiano stanno ottenendo riconoscimenti di straordinario prestigio internazionale ed è intollerabile che rimangano sportive di serie B. Qui si parla dei diritti di persone che non praticano lo sport a livello amatoriale, bensì ne fanno un lavoro a tempo pieno, con orari massacranti ricompensati dai risultati eccezionali che sono sotto gli occhi di tutti. L’Europa ci chiede da tempo di sanare questa discriminazione: non possiamo più rinviare». Questi temi saranno al centro del primo Meeting nazionale dello Sport femminile, promosso proprio da Assist. L'appuntamento è per sabato 26 settembre, alle 10,al Vigamus - Museo del videogioco,a Roma. L'evento ha ottenuto il patrocinio di Senato della Repubblica, Comune di Roma Municipio I e Telefono Rosa. Già confermata la partecipazione, fra gli altri, della vicepresidente del Senato, sen. Valeria Fedeli, che aprirà i lavori. Fra le numerose sportive di eccellenza, la plurititolata calciatrice Patrizia Panico, la capitana del Setterosa di pallanuoto, Tania Di Mario, recente bronzo ai Mondiali di Kazan e oro olimpico ad Atene, Josefa Idem, 39 medaglie tra Mondiali, Europei e Olimpiadi, per una carriera senza eguali, Arianna Cau, astro nascente del wakeboard ed Elisa Trecastagne, arbitro di calcio e atleta disabile. L'obiettivo della giornata è quello di fare il punto sulle distorsioni dello Sport femminile, a volte tristemente discriminatorie, e proporre soluzioni, evoluzioni e innovazioni ormai necessarie e non più rimandabili, attraverso la più ampia condivisione su tutti i temi che riguardano la parità dei diritti per uomini e donne nello Sport. Lo straordinario Comitato promotore che dà vita al Meeting è composto da Assist – Associazione nazionale atlete, Associazione italiana calciatori, Giocatori italiani Basket associati, Associazione italiana pallavolisti, Associazione italiana rugbysti, Associazione italiana giocatori di Pallanuoto e Associazione italiana allenatori di Calcio.





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