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Molfetta (Ba). Pretende denaro dalla madre per le slot machines. Arrestato 39enne

Arresatto barista dai cc. di Molfetta (foto cc.) ndr.

di Redazione

MOLFETTA (BA), 4 SETT. - Minaccia di morte la madre che gli nega il denaro da sperperare alle slot machine ed è finito in carcere. È accaduto l’altro pomeriggio a Molfetta, dove i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto un 39enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, con le accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Una telefonata giunta al 112 ha fatto intervenire una pattuglia dell’Arma presso l’abitazione della donna, un’invalida 65enne del luogo, la quale ha riferito di essere stata minacciata di morte per l’ennesima volta dal figlio convivente, che pretendeva dai 10 ai 20 euro al giorno. Nella circostanza la vittima ha altresì rappresentato di aver già denunciato tali comportamenti violenti e pretestuosi da parte del figlio, allorquando l’aveva aggredita non solo verbalmente ma anche fisicamente, con calci e pugni, nella speranza di un suo ravvedimento, che sino ad oggi non c’è stato. Il giovane, in escandescenza nonostante la presenza dei militari, è stato così tratto in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato associato presso la casa circondariale del luogo. 

CANOSA DI PUGLIA (BT): RUBAVA ENERGIA ELETTRICA PER ALIMENTARE LA SUA ATTIVITÀ. ARRESTATO BARISTA

I Carabinieri della Stazione di Canosa di Puglia hanno arrestato un barista del luogo, ritenuto responsabile di furto aggravato. Nel corso di un controllo eseguito all’interno del suo esercizio pubblico è stata accertata, unitamente a personale dell’Enel, la presenza di un cavo di alimentazione allacciato a monte del contatore Enel direttamente alla presa di corrente pubblica, cosicchè la fornitura di energia elettrica all’attività commerciale è risultata furtiva. Secondo una stima effettuata da personale della società erogatrice dell’energia elettrica, il danno procurato ammonterebbe a circa 32 mila euro. Tratto in arresto, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Il cavo è stato invece posto sotto sequestr.





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