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Teatro. I legami tra uomo e donna sotto la lente di Giovanni Gentile

Un momento della performance al Teatro Bravò

di Maria Caravella

BARI, 30 SETT. - Un'originale performance teatrale per cercare di mettere in luce le difficoltà dell'uomo nel rapportarsi con il mondo femminile. Al "Bravò" di Bari uno spettacolo - poesia – concerto scritto e diretto da Giovanni Gentile dal titolo colorito e ironico: “Gli uomini vengono da Marte, un cazzo! Io vengo dal bar all'angolo”. In scena Maurizio Sarubbi, Benedetta Piccinonna, con Vito Liturri al pianoforte e Marco Boccia al contrabbasso e le coreografie di Benedetta Piccinonna.
Giovanni Gentile ha raccolto i suoi versi come in un'antologia e ha costruito un efficace monologo interpretato dall’esuberante Maurizio Sarubbi. Questi interpreta l’Uomo di Gentile, colmo di sentimenti, e mostra anche, con asprezza e determinazione, le contraddizioni che connotano l'uomo del nostro tempo nel rapporto conflittuale con l'altro sesso. Le parole sono valorizzate da brani composti e interpretati dal vivo da Vito Liturri e Marco Boccia, che fondono jazz moderno di matrice newyorkese a ritmi latini, e dalle coreografie di Benedetta Piccinonna. Tutto ciò esprime ancora una volta il carattere multidisciplinare della Compagnia Teatro Prisma.
L'autore ha spiegato a La Gazzetta Meridionale i contenuti della rappresentazione.
Com'è nato questo lavoro e quando?
Ho cominciato a scrivere circa due anni e mezzo fa. All'inizio erano semplici racconti, poi un collega mi ha consigliato di fonderli in un monologo. Abbiamo cominciato a portarlo in scena l’anno scorso.
Quanto c'è della cronaca e quanto invece della poesia e dell'amore? 
Direi che sono elementi alla pari. Sicuramente l'amore c’è, come in tutti i grandi romanzi d'amore,  ma c'è anche qualcosa che con la narrativa non si riesce a esprimere. Per questo avevo bisogno di altri ritmi di scrittura. 
Che valore ha per lei la poesia nella società attuale? L’uomo e la donna hanno bisogno di poesia? 
Se è buona, sì. Quella brutta è inutile e in giro, di brutta - forse inclusa la mia -, ce n’è tanta. 
Come amano gli uomini? E le donne? 
Gli uomini amano in maniera assurda, perché in genere hanno la sensazione di essere i migliori in tutto. La donna, invece, è più mamma, anche in amore. Non so se è un bene o un male. Credo, invece, che questo modo di amare non consente agli uomini di crescere e noi, al contrario, abbiamo urgenza di crescere. Lo dico all’inizio della performance:  noi siamo dei bambini, dei Peter Pan. Ma è anche vero che un po' di colpa è da attribuire alle donne, perché sono mamme dentro casa e fuori casa. Gli uomini invece hanno bisogno di un altro tipo di donna. 
Quale? Un esempio? 
Abbiamo urgenza di un genere di donna che non sia dura con noi, perché strutturalmente e caratterialmente non siamo in grado di accettarla. 
Allora dietro tanti femminicidi ci potrebbe essere questo modo di approccio della donna nei confronti dell’uomo? 
No, in quei casi non c'è giustificazione alcuna. Ma vorrei sottolineare, invece, che nel reale l’essere mamma ha senso con un bambino, non con un adulto e questo approccio - che è sbagliato - può portare la donna stessa a rimanere con l’uomo sbagliato. In questi casi può essere il risultato di un legame inesatto, comunque la responsabilità ultima è dell'uomo. 
Cosa dovrebbe portare a casa lo spettatore dopo aver visto il suo spettacolo? 
Mah... credo niente. Forse un po’ di poesia.





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