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Cronaca. Taranto, difetto di notifica a Fratoianni: rinvio a dicembre per il maxiprocesso Ilva

Lo stabilimento Ilva di Taranto
di Daniele Lo Cascio
TARANTO, 22 OTT. - Prima udienza e primo rinvio all'1 dicembre prossimo per il processo "Ambiente svenduto", che vede alla sbarra 44 persone e tre societá accusate di disastro ambientale in relazione all'attività produttiva dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.
Tra gli imputati, come si ricorderà, l'ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e i vertici dell'azienda siderurgica. La prima udienza, in realtà, serve solo per avviare gli adempimenti necessari all'inizio del dibattimento vero e proprio (lettura degli imputati e delle parti civili - ben 900 i fascicoli inerenti le richieste di risarcimento di parte civile e altre 300 le richieste da esaminare -. Il rinvio dipende da un difetto di notifica all'ex assessore regionale, ora deputato di Sel, Nicola Fratoianni, a processo per favoreggiamento personale, e dall'omessa notifica ad alcune parti civili. Oltre cento gli avvocati che gremivano l'aula "Alessandrini" del Tribunale di via Marche per un maxiprocesso che potrebbe rappresentare un punto di svolta non solo per la città di Taranto ma per tutte quelle città che condividono il problema dell'inquinamento ambientale.
Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione PeaceLink e parte civile, ha sottolineato l'importanza in questo processo della presenza del cosiddetto "fattore D", ossia la diossina, che non consente al reato la prescrizione. La portata dell'inquinamento causato abbraccia un territorio di 20 km comprendenti pascoli, bestiame e attività connesse alla mitilicoltura. A causa del gran numero di persone coinvolte le successive udienze, a partire da quella del 1 dicembre di svolgeranno presso l'aula magna della Scuola volontari dell'Aeronautica militare di Taranto.







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