Ambiente. I faggi della Foresta Umbra candidati a Patrimonio dell'Umanità dell'Unesc
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Una faggeta vetusta della Foresta Umbra |
MONTE SANT’ANGELO, 21 NOV. - Le faggete vetuste della Foresta Umbra rientrano tra i quattro siti italiani candidati al riconoscimento di Patrimonio Naturale dell’Umanità secondo i criteri fissati dall’Unesco. La notizia, importante per il territorio del Gargano e per la Puglia, è stata ufficializzata proprio nel giorno della Festa nazionale degli alberi istituita dal Ministero dell’Ambiente.
«Abbiamo atteso la giornata più indicata per la tutela della biodiversità e il rispetto delle specie arboree – spiega il presidente del Parco nazionale del Gargano, Stefano Pecorella – per annunciare una candidatura che potrebbe dare altro lustro al nostro Gargano, già premiato dall’Unesco grazie al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo». Per studiare la longevità del faggio in quella che la prestigiosa rivista National Geographic ha inserito tra le cinque foreste più belle al mondo, il Parco del Gargano ha siglato una convenzione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (Dafne) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.
Le ricerche, tutt’ora in corso, hanno dimostrato che per la qualità del clima in Foresta Umbra ci sono faggi che riescono a vivere fino a 300 anni, a fronte di un’età media che di solito non supera i 200 anni. «La festa dell’albero offre anche l’opportunità di promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo – continua Pecorella – e per questo ci tengo a dire che, in base a un recente studio da noi commissionato, nel territorio del Parco si è assistito ad un vero ritorno del bosco, dato che dai 40mila ettari registrati nella metà degli anni ’80 si è passati agli oltre 60mila di oggi. Ma il bosco è tornato anche nell’immaginario collettivo, grazie alle recenti produzioni cinematografiche e televisive che hanno scelto la Foresta Umbra quale set naturalistico privilegiato». (C. St.)
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