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Ambiente. Emergenza Xylella, Silletti avverte: “Temporeggiare non serve: presto riprenderanno le eradicazioni"

Un olivo colpito da Xylella fastidiosa
LECCE, 15 DIC. - Riprenderanno coattivamente nelle prossime ore le eradicazioni delle piante colpite nel Nord Salento dalla xylella fastidiosa, il batterio che porta all'essiccamento degli ulivi. L'Ufficio del commissario straordinario per l'emergenza ha approntato tutta la documentazione necessaria per intervenire nei terreni di agricoltori inadempienti rispetto alle ordinanze che imponevano i tagli. Si tratta, in particolare, delle proprietà delle persone che non hanno inteso ricorrere al Tar Lazio, al fine di bloccare le misure decise nel Piano Silletti bis. Per altri proprietari, invece, il Tribunale amministrativo del Lazio ha disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati fino alle udienze nel merito. La prima è prevista per il 16 dicembre.
Proprio il gran numero di sospensive ha, di fatto, congelato sinora l'abbattimento di decine di ulivi e ridotto notevolmente il bilancio portato dall'Italia all'attenzione dell'Unione Europea, che, la settimana scorsa, ha inviato al Governo italiano una lettera di messa in mora. L'Ue considera insufficienti le misure di contrasto all'emergenza xylella attuate finora.
Sulla questione è intervenuto il commissario per l'emergenza Giuseppe Silletti, che ha ribadito la necessità di "tagliare le piante infettate per isolare il batterio", nel tentativo di evitare che "la Puglia e forse tutta l'Italia subiscano un danno epocale al patrimonio olivicolo". Silletti ha inoltre sottolineato "la centralità del fattore temporale: la gestione dell'emergenza fitosanitaria, come ogni emergenza, rende necessaria rapidità d'azione laddove invece ritardi, ostacoli e impugnazioni non fanno che dilatare i tempi portando a conseguenze nefaste irreversibili".
Il commissario ha quindi chiarito i termini della competenza e delle responsabilità relative al suo mandato, iniziato il 10 febbraio scorso, con la nomina da parte del Governo "tenuto conto delle richieste del Presidente della Regione Puglia nelle quali si dichiarava l'impossibilità di fronteggiare la situazione con mezzi e poteri ordinari". Proprio la dichiarazione di emergenza consentiva al commissario di "provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario e urgenti necessarie per impedire la diffusione del batterio e salvaguardare l'olivicoltura della regione Puglia, nonché scongiurare l'eventuale avvio della procedura di infrazione comunitaria nei confronti dello Stato italiano".
Il commissario straordinario ricorda i numeri: "La Puglia ha un patrimonio di 60 milioni di piante di olivo. Il numero di 3000 piante estirpate ne rappresenta una percentuale minima. Se si tralascia questo dato, se non si dà il giusto rilievo alle proporzioni, il quadro complessivo perde di chiarezza e sfuma in un indefinito dibattito a favore o contro. "A febbraio, quando scadrà lo stato di emergenza - ha concluso Silletti - le competenze torneranno alle amministrazioni ordinariamente competenti che, senza il supporto della struttura commissariale, dovranno continuare la lotta attiva al batterio patogeno, sempre sotto l'attento monitoraggio della Commissione Europea". (V. Mas.)







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