Teatro. Al Duse “Varietà che passione”, conferma l’intramontabile fascino dell’Avanspettacolo
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Una immagine dello spettacolo. (foto M. Caravella) |
di Maria Caravella
BARI, 19 GEN. - Il fascino del Varietà non è mai tramontato, lustrini e paillette da sempre hanno affascinato il pubblico e continuano a farlo, a confermarlo è il successo di “Varietà che passione” al Teatro Duse di Bari.
Il cosiddetto “Avanspettacolo”, che la parola stessa suggerisce essere una rappresentazione che si compie prima dello spettacolo, solitamente prima di un film, andava in scena all’epoca in cui al cinematografo si trascorrevano giornate intere. Scomparso ormai il Varietà tradizionale, quello dei grandi allestimenti a causa soprattutto dei mancati finanziamenti pubblici, le piccole compagnie per minimizzare i costi si erano inventate piccoli spettacoli da portare in scena nei cinematografi prima o dopo la proiezione del film.
Come nel Varietà, anche nell’ Avanspettacolo i ruoli di scena restano sempre gli stessi: il comico, la spalla, la soubrette e soprattutto le insostituibili ballerine. Moltissimi sono stati quegli attori, diventati poi dei grandi nomi, che si sono cimentati nell’ Avanspettacolo. Tra i più famosi ricordiamo: Totò, Pietro De Vico, Walter Chiari e il nostro conterraneo Pippo Volpe.
Anche sul palcoscenico del Duse, nonostante lo scarto temporale, Antonio Bellino è riuscito a ricreare, grazie alla talentuosa interpretazione di Michele del Vecchio, Lilia Pierno, Mago Ciccio, Antonello Loiacono e Mauro Milano la magia che da sempre ha contraddistinto l’ Avanspettacolo. Presentando quelle che da sempre sono state le figure sceniche che hanno contraddistinto questo tipo di performance: un comico brillante, una spalla inossidabile, le ballerine e soprattutto tante gag, improntate come la tradizione vuole, sul gioco degli equivoci; a contornare il tutto tante canzoni che hanno contraddistinto, quasi mezzo secolo della nostra storia.
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