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Tv. Franco De Giglio ci parla de “Il Portinaio”, la nuova fiction che lo vedrà protagonista su Telenorba

'Il Portinaio' di Franco De Giglio

di Maria Caravella

BARI, 3 GEN. - Franco De Giglio: - Ho già realizzato due casting al fine di reclutare gli attori per realizzare questa fiction che andrà in onda su Telenorba, dal titolo “Il portinaio”. In sintesi possiamo definirla: “la storia della vita che passa da una portineria”, e vi assicuro, ci passa di tutto: da un conte decaduto, tipo il conte Max, interpretato all’epoca da Vittorio De Sica, al nullatenente che vive di espedienti per mettere insieme il pranzo con la cena. Quella descritta è una portineria con due scale, di cui il portinaio che io dovrei interpretare si occupa, al secolo Franco De Giglio ex nonno Ciccio,Caronte dell’Ariamara, Luciuaua della fiction medici al capolinea e … tanto altro….. Ho anche girato una storia mia che si chiama Ciccillo Bandiera che andrà in onda sempre su Telenorba, ora mi accingo ad affrontare questa nuova impresa. Verranno portate sul piccolo schermo cinque sei storie che girano intorno a questa portineria come ad esempio quella del conte squattrinato che incontra una baronessa ricchissima ex pescivendola, desiderosa di farsi spazio nella società altolocata; il conte corteggerà la donna solo perché interessato ai suoi soldi. Tutto questo ovviamente, con tutti i relativi colpi di scena, che qui non sto a specificare per ovvie ragioni. Poi c’è la famiglia che vive di espedienti, interpretata da Gianni De Marzo e Pina Nunziante la quale si trova immischiata in situazioni rocambolesche, ma allo stesso tempo molto carine, che attraggono l’interesse del pubblico. A questo punto chiediamo a Franco De Giglio di rispondere alle nostre domande: 
D.: - Come nasce questa idea? 
R.: - Questa idea nasce dalle mie esperienze di vita, io scrivo solo di ciò che mi passa davanti agli occhi, tutti i miei testi, provengono da esperienze di vita. 
D.: - E’ lei l’autore del testo? 
R.: - Si io oltre al testo ho scritto anche la sceneggiatura de“Il portinaio”, ho curato il cast, la regia televisiva invece è di Mimmo Mastrandrea, gli attori sono davvero tanti, da Gianni De Marzo a Pina Nunziante, Teodosio Barresi, mio partner da circa trent’anni, Antonella Radicci, Lia Deandri, Luca Mastrolitti, Antonio Todisco, Angelica Lobuono e tanti altri, sono circa venti, spero mi scuseranno per aver dimenticato i nomi di alcuni. Angelica Lobuono ad esempio interpreta la badante di un anziano, una tipologia sociale di grande attualità che si integra con la miriade di personaggi presenti in questa fiction. 
D.: - Quindi la fiction si ispira a realtà nuove ed attuali? 
R.: Si tutte realtà da me sperimentate in prima persona, c’è ad esempio Roberta Perri, la quale interpreta il ruolo di una giornalista ed è giornalista nella vita e suo marito che interpreta il ruolo di uno sguattero, che con caparbietà riuscirà a mandare sua figlia all’università. 
D.: - Che location state utilizzando per le riprese? 
R.: La location principale è un portone, che stiamo allestendo in Bari quartiere Madonnella, perché per ovvie ragioni non potevamo utilizzare un portone vero, in quanto ci sarebbe stato troppo andirivieni; per questo abbiamo trovato un locale e lo abbiamo allestito a portineria. Poi c’è un bar, un barbiere, un ristorante dove verranno girate alcune scene. 
D.: - Si tratta quindi della narrazione di diverse storie parallele? 
R.: In pratica si, la vita che passa da una portineria, che come nella realtà è varia. 
D.: - In queste storie vengono espressi dei valori? Una morale? 
R.: Certamente si, c’è in primis molta comicità, diciamo l’ottanta per cento, ma all’interno ci sono numerose storie, il cui contenuto induce lo spettatore a riflettere. 
D.: - Quante puntate sono previste ? E quanto è il tempo di ognuna? 
R.: -36 puntate , ognuna di 24 minuti più lo stacco pubblicitario, diciamo il tempo giusto 
D.: - Secondo lei quale potrebbe essere quel quid capace di indurre lo spettatore a non perdersi nessuna delle puntate de “Il portinaio”? 
R.: - Posso dire che ormai 45 anni di lavoro tra grande, piccolo schermo e teatro mi hanno insegnato che la gente in una fiction vuole riconoscersi, vuole vedersi: “Quello è mio padre …., quello è mio zio…., a si! questa storia l’lo vista….., questo mi è capitato ecc …. ecc…..”; insomma quelle storie giornaliere che attraggono lo spettatore, in cui può identificarsi. 
D.: - La fiction è in allestimento? 
R.: Abbiamo cominciato da poco a girare, penso che le riprese andranno avanti per tre, quattro mesi. Con il montaggio e l’ottimizzazione credo che andremo avanti fino a settembre ottobre. Ok allora noi vi seguiremo in questo percorso e voi ci terrete aggiornati sulle riprese e quant’altro. 

Bene grazie Maria e grazie anche al giornale.







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