Estero. Trionfo Trump in Sud Carolina, Clinton vince in Nevada
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Donald TRump. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
HOUSTON (USA), 22 FEB. (AGI) - "La lotta va avanti: il futuro che vogliamo è nelle nostre mani". Così Hillary Clinton nel suo discorso della vittoria in Nevada, dove ai caucus democratici ha avuto la meglio sul rivale Bernie Sanders. Al suo fianco, per celebrare la vittoria, il marito, l'ex presidente Bill Clinton. "Voglio congratularmi con il senatore Sanders: è stata una bella lotta", ha detto la ex first lady in corsa per la Casa Bianca, "qualcuno aveva dubbi su di noi ma noi non abbiamo mai dubitato gli uni degli altri". Con al suo fianco il marito Bill, Hillary ha ricordato di essere "diretta in Texas" mentre l'ex presidente farà campagna per lei in Colorado. Dal canto suo, Bernie Sanders ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulato con la Clinton per il risultato. Ma non demorde: "Il vento è dalla nostra parte e al Super Tuesday possiamo vincere molti di questi Stati", ha dichiarato il senatore del Vermont riferndosi al prossimo primo marzo, quando in una sola giornata si voterà in 12 Stati. "Solo cinque settimane fa eravamo indietro di 25 punti nei sondaggi - ha commentato Sanders - quando abbiamo cominciato in Iowa eravamdo indietro di 50 punti. In New Hampshire di 44. Da allora abbiamo fatto una lunga strada...e penso che quando ci sara' l'assemblea democratica a Filadelfia, a luglio, a quella convention vedremo i risultati di uno dei più grandi sconvolgimenti della storia degli Stati Uniti".
Intanto, in Carolina del Sud vince Donald Trump. Una vittoria che splanca al tycoon le porte della nomination repubblicana. Trionfare nel primo Stato meridionale chiamato a votare per le presidenziali è cruciale non solo per il numero dei delegati in palio (50 per i repubblicani, compresi 3 superdelegati) ma anche perché, tradizionalmente, chi vince le primarie del South Carolina poi conquista la nomination. Per il partito dell'Elefante è andata cosi' ininterrottamente dal 1980 al 2008. L'unica eccezione risale al 2012 quando nella Carolina del Sud vinse Newt Gingrich ma poi la nomination la conquisto' Mitt Romney. Uno Stato "speciale speciale" con "gente incredibile". Cosi' Trump nel suo discorso. Schierata con lui, sul palco della vittoria, tutta la famiglia. "We love you", ha detto la moglie Melania. "Come famiglia siamo orgogliosi e vi siamo grati - ha affermato la figlia Ivanka Trump - mio padre è un grande lavoratore, lavorerà per voi e renderà l'America di nuovo grande". Il miliardario newyorkese ha dunque scherzato sulla gravindanza di Ivanka che potrebbe partorire, ha avvertito, "in ogni momento, perfino prima che io finisca il mio discorso. Nel caso, abbiamo un ospedale pronto. E un nipote nato in South Carolina andrebbe bene per me". Trump si è poi congratulato con Marco Rubio e Ted Cruz per il loro risultato, prima di rilanciare il suo cavallo di battaglia elettorale. "Costruiremo il muro al confine con il Messico - ha insistito - e chi lo paghera? Sara' il Messico a pagarlo".
Jeb Bush abbondana invece la corsa per la Casa Bianca: alle primarie della Carolina del Sud dove non è riuscito a recuperare rispetto ai rivali. "Oggi sospendo la mia campagna", ha annunciato commosso sul palco.
Ben Carson continua e non abbandona la corsa per la Casa Bianca, nonostante la sua pesante sconfitta alle primarie repubblicane della Carolina del Sud: il suo è l'ultimo posto. Lo ha annunciato lui stesso pur ammettendo di non aver molte chance di vittoria perché i rivali repubblicani, ha attaccato, "faranno di tutto per mantenere il loro potere e la loro posizione". Marco Rubio festeggiando il secondo posto davanti a Ted Cruz alle primarie repubblicane della Carolina del Sud ha reso omaggio a colui che per molto tempo e' stato il suo mentore e che, sconfitto, ha abbandonato la corsa per la Casa Bianca: "Ho un grande affetto e una grande ammirazione per il governatore Bush. E' stato il miglior governatore della storia della Florida e ritengo e prego che il suo servizio per il paese non sia finito qui". Anche Cruz ha reso onore a Bush: "Ha portato onore e dignità in questa campagna... basandola su idee e non su attachi e insulti".
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