ROMA, 16 FEB (AGI) - Nessuna intesa. Alle 16,30 si andrà in Aula al Senato con il voto sull'emendamento Marcucci, il cosiddetto 'super canguro'. E' la conclusione dell'ultimo tentativo di mediazione sugli emendamenti, sui 'canguri' e sulle votazioni segrete.
La quadra non è stata raggiunta, viene riferito al termine della riunione chiesta da Ap e a cui hanno partecipato Pd, Lega e FI, poichè per il Pd non è sufficiente che la Lega offra di ritirare 4.500 emendamenti, in cambio del ritiro dell'emendamento Marcucci, quando poi resterebbero poco meno di 100 emendamenti premissivi, ovvero dei 'mini canguri', in particolare sull'articolo 5 relativo alle adozioni.
Il Pd, quindi, ha chiesto alla Lega di poter valutare e verificare nel merito questi emendamenti, per chiederne eventualmente il ritiro. Ma la Lega non ha accettato - riferiscono sempre fonti presenti alla riunione - che il Pd entrasse nel merito degli emendamenti restanti.
Intanto il clima che si respira nel Pd continua ad essere teso. Quella di oggi è l'ennesima giornata decisiva sulle unioni civili. Ma nel frattempo va in scena un nuovo round di scontri all'interno dei democratici sulla 'stepchild', che divide lo stesso campo Dem.
E proprio contro l'ala cattolica, che non nasconde la propria ostilità a questa parte del ddl Cirinnà , si fa sentire la voce dell'eurodeputato Pd Daniele Viotti, attivista dei diritti gay. "La dico semplice, ma non mi vengono altre parole: i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto il cazzo", scrive su Twitter aggiungendo gli hashtag #buongiorno e #cirinnamoreremo
Ieri, la riunione di oltre tre ore con il capogruppo Zanda, il ministro Boschi (presente in qualità di "parlamentare del Pd", tiene a precisare il presidente dei senatori dem, per evitare che si attribuisca al governo un ruolo attivo nella mediazione sulle unioni civili), il vicesegretario Guerini, la responsabile diritti civili di largo del Nazareno Campana, l'autore del 'super canguro' Marcucci e una folta rappresentanza dei cattodem, si è conclusa con un nulla di fatto, "nessun punto di sintesi" è stato raggiunto, ha ammesso Zanda, che però confessa ottimismo, "ci sono ampie possibilità di superare gli ostacoli". E aggiunge: "Dobbiamo procedere con grande prudenza, lavoriamo per trovare una posizione unitaria nel Pd". Che, però, al momento è ben lungi dall'essere raggiunta.
Le posizioni dei due fronti contrapposti - contrari alle adozioni e favorevoli ad approvare il ddl così com'è - oggi appaiono alquanto lontane: dalla maggioranza dem riferiscono di un irrigidimento dei cattodem, che avrebbero avanzato richieste "irricevibili" a questo punto della situazione, a "meno di 24 ore di tempo dal primo voto", spiegano fonti di maggioranza. I cattodem, viene riferito, avrebbero chiesto che l'emendamento 'canguro' a firma Marcucci non sia messo al voto per consentire un dibattito più ampio e che si trovi un punto di caduta sull'articolo 5 del ddl, ovvero la stepchild adoption, ampliando i voti su cui viene riconosciuta la libertà di coscienza - ora solo tre - e sfumando notevolmente se non addirittura stralciando le adozioni.
Il rischio è che si vada incontro al caos più totale, confessano nel Pd: "l'Aula si trasformerà in un Vietnam", dagli esiti imprevedibili. In questo caso è già pronto il 'piano B': procedere con lo stralcio dell'articolo 5. Tra l'altro, non bisogna dimenticare che sui lavori del Senato incombe il Milleproroghe, che è in scadenza a fine mese e quindi il ddl Cirinnà verrebbe accantonato per essere ripreso a marzo. Se, invece, oggi tutto dovesse filare liscio, la previsione della maggioranza è che il via libera alle unioni civili possa arrivare già giovedì sera o al massimo martedì prossimo.
Unioni civili, insulti nel Pd. Salta la mediazione sul 'supercanguro'
Revisto da La Gazzetta Meridionale
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19:11
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