Teatro. All'Abeliano: "ALTROVE" come "di certezze si muore"
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Una immagine dello spettacolo. (foto M.C.) ndr. |
di Maria Caravella
BARI, 1 MAR. - Uno spettacolo realistico e struggente che analzza
con semplici riferimenti alla quotidianità il problema amianto alla ex Fibronit di Bari. Altrove”, scritto e diretto da Alessandra Lanzilotti liberamente ispirato al romanzo del giornalista e scrittore Giuseppe Armenise “Pane e Amianto” , che prima dello spettacolo ha incontrato il pubblico nel foyer del Teatro Abeliano, dà voce e materializza i protagonisti di questo triste caso che ancora oggi continua a mietere vittime tra tutti coloro che in qualche modo dagli anni sessanta ad oggi hanno avuto a che fare con questo mostro che ancora continua a fagogitare vite. Alla Fibronit molti erano a sospettare ma nessuno aveva certezze; dall'alto si giocava con la vita dei più deboli con la vita di chi pur di avere a fine mese un salario fisso con cui campare la famiglia accettava qualsiasi sacrificio e anzi un lavoro come quello veniva considerato una benedizione del cielo. Uomini e donne che non sapevano, oppure credevano che sarebbe bastato un bicchiere di latte come antidoto a quel veleno che si materializzava in una sottile polvere quasi impalpabile.
La regia si avvale degli strumenti del Teatro di narrazione, un monologo capace di ammaliare il pubblico catapultandolo nell'esperienza di un viaggio in cui si incontrano tanti compagni che non faranno più ritorno Un uomo solo, seduto su una panchina di un parco cittadino, il bravissimo Mino Dicataldo, nei panni dell'operaio Mario si domanda con ironia e disperazione, cosa fare quando la vita si ingarbuglia come una matassa della quale non si riesce a trovare più il capo, come si fa ad andare avanti, oggi come allora. E' la storia di un uomo felice di aver trovato un lavoro che gli permette di metter su famiglia e diventare protagonista attivo di quel miracolo economico che l'Italia degli anni 60 sta vivendo. Di essere membro di una fabbrica famiglia che però inganna i suoi figli che spaccia amianto per una innocua polvere da spazzolare con semplicità dagli abiti. Insomma una prospettiva di vita che pian piano ti allontana dalla vita stessa e ti introduce inesorabilmente in un tunnel di morte da cui non si fa ritorno e lascia l'amaro in bocca a chi resta comprendo con il tempo che "di certezze si muore".
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