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Bisceglie (Bat). Tentano un furto in una palazzina. In trappola tre topi d’appartamento. Sequestrato un “kit dello scassinatore” [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Gli arnesi sequestrati. (foto cc.) ndr.

di Redazione

BISCEGLIE (BT), 7 APR. (C. St.) - Colti con le mani nel sacco, sono stati trovati in possesso di un vero e proprio “kit completo dello scassinatore” da 24 pezzi. È accaduto l’altra mattina a Bisceglie, dove i Carabinieri hanno arrestato due georgiani di 45 e 36 anni e un bulgaro di 42, già noti alle forze dell’ordine per fatti analoghi, con l’accusa – in concorso - di tentato furto in abitazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. Ancora una volta è stata fondamentale una telefonata giunta al 112 da parte di alcuni cittadini, che avevano notato tre individui sospetti nei pressi di una palazzina di via D’Angiò, in pieno centro cittadino. L’intervento di una pattuglia dell’Arma, tempestivamente dirottata sul posto dalla centrale operativa, ha permesso ai militari di beccare i tre proprio mentre stavano per colpire. Il primo, con il compito di fare da “palo”, è stato bloccato davanti al portone della palazzina. Gli altri due, invece, sono stati acciuffati all’interno dell’appartamento di un’anziana signora, dopo aver scassinato la porta d’ingresso. Immobilizzati dopo qualche resistenza, entrambi sono stati perquisiti e trovati in possesso, negli zainetti che portavano in spalla, di un vero e proprio kit dello scassinatore, fornito in tutto da 24 pezzi, tra chiavi alterate, grimaldelli, punteruoli e oggetti atti allo scasso, che sono stati sequestrati. Scattato immediatamente l’arresto, la Procura della Repubblica di Trani ha disposto per loro il trasferimento in carcere. 

BARI: DANNEGGIA NUMEROSE AUTO IN SOSTA E TENTA IL FURTO DI UNA. ARRESTATO 

Ha danneggiato diverse autovetture in sosta ma è stato bloccato dai Carabinieri mentre tentava di rubarne una. È accaduto l’altra notte, nel quartiere barese di Poggiofranco, dove i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un nigeriano di 29 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi, con le accuse di tentato furto aggravato e danneggiamento. Una telefonata giunta sul 112 è partita da un cittadino, il quale, affacciatosi casualmente sul balcone della propria abitazione, aveva notato un individuo che, senza alcun motivo, stava danneggiando gli specchietti retrovisori esterni e i tergicristalli delle autovetture in sosta lungo via Matarrese. In breve tempo è piombata sul posto una “gazzella” dell’Arma, che ha notato un individuo all’interno di una Lancia Y, che, indaffarato dinanzi al volante, stava tentando di asportarla. L’uomo, accortosi dei militari, è immediatamente uscito e ha tentato la fuga a piedi, ma inseguito per alcune decine di metri, è stato raggiunto e bloccato da un carabiniere. L’ispezione dei luoghi ha permesso di riscontrare una decina di autovetture con i tergicristalli e gli specchietti danneggiati. Scattato immediatamente l’arresto, lo straniero, tra l’altro con regolare permesso di soggiorno, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo la convalida dell’arresto, è stato condotto in carcere. 

L'auto colpita. (foto cc.) ndr.
ALTAMURA (BA): PRETENDE DA UN AMICO 35MILA EURO QUALE RISARCIMENTO PER LA SCOMPARSA DI PARTE DELLA DROGA AFFIDATAGLI IN CUSTODIA E TENTA PERSINO DI AMMAZZARLO 

“Se non mi paghi io ti stendo!” e poi ancora “Tu non ci credi? Non ci credi?” e poi spara tre colpi contro l’auto della vittima mentre tenta di fuggire. È quanto è accaduto lo scorso mese di marzo ad Altamura tra due conoscenti del posto, quando il 32enne Ferdinando Natrella, già noto alle forze dell’ordine, dopo aver accusato un 41 enne di essere responsabile dell’ammanco di una parte dello stupefacente che gli aveva affidato in custodia, gli spara contro con una pistola tre colpi, che fortunatamente attingono solo l’automobile, mentre la vittima tenta di allontanarsi al termine di una discussione avvenuta tra i due. Il giorno successivo all’evento, la vittima si presenta dai Carabinieri di Altamura e racconta quanto accaduto. In particolare, nel luglio dell’anno precedente, il 41enne era stato contattato dal Natrella, che lo aveva raggiunto all’interno del suo garage, portando con sé un borsone che, all’apparente insaputa del 41enne, era stato lasciato in quel posto. Accortosi successivamente della presenza del borsone, il 41enne, dopo aver tentato invano di contattare il Natrella, avrebbe deciso di verificarne il contenuto, scoprendo che nella borsa vi erano alcuni pacchetti avvolti con nastro adesivo marrone, verosimilmente stupefacente. Finalmente contattato il proprietario del borsone, il 41enne sarebbe riuscito ad ottenere rassicurazione dal Natrella che quanto prima sarebbe passato a riprenderselo. Qualche giorno più tardi, accortosi della manomissione dello sportellino dell’apertura elettrica del garage e di un conseguente furto avvenuto nel suo garage, avrebbe invitato nuovamente il Natrella a riprendersi il borsone. Questi, infatti, provvedeva al ritiro della borsa, senza aggiungere alcun commento. Alcuni giorni più tardi, però, Natrella si era ripresentato dall’uomo, lamentando l’ammanco di parte dello stupefacente e, ritenendolo responsabile dell’accaduto, lo aveva minacciato pesantemente, pretendendo 15mila euro quale risarcimento del valore che mancava nel borsone. Poiché le richieste con minacce da parte del 32enne erano sempre più insistenti, la vittima avrebbe chiesto ed ottenuto un prestito da alcuni suoi parenti, riuscendo così a consegnargli il “dovuto” nella speranza di porre fine alla vicenda. Il mese successivo, però, il 32enne sarebbe ritornato alla carica, pretendendo, quale risarcimento per la merce sparita, ulteriori 20 mila euro, dietro minacce di morte. Richiesta cui l’estorsore non aveva dato seguito. Un pomeriggio dello scorso mese di marzo, infine, accade l’inverosimile. Mentre il 41enne era in procinto di riprendere la propria Fiat 500, parcheggiata in una stradina a ridosso della SS 96, nei pressi di uno stabilimento, fu bloccato dall’auto condotta dal Natrella, che sceso dal veicolo, gli puntò contro una pistola, ordinandogli di consegnargli immediatamente 20 mila euro che, a suo dire, gli doveva. Sceso anch’esso dall’auto per chiedere spiegazioni, il 41enne fu colpito al volto con il calcio della pistola dal Natrella, il quale, dopo averlo ancora minacciato, colpì più volte il parabrezza dell’utilitaria col calcio della pistola, danneggiandolo. Resosi conto della criticità del momento, il malcapitato risalì sulla sua auto e cercò di allontanarsi, ma proprio in quel momento fu stato raggiunto da tre colpi di pistola esplosi dal Natrella, che attinsero il cofano anteriore, il lato destro posteriore e il cofano posteriore dell’autovettura, senza tuttavia ferirlo, per poi allontanarsi. L’ispezione del veicolo e dei luoghi in cui era avvenuto l’agguato, eseguita dai Carabinieri dopo la denuncia, permise loro di riscontrare l’esistenza dei tre fori, nonché di rinvenire un’ogiva cal. 9 conficcata sulla spalliera del sedile posteriore e due bossoli dello stesso calibro, sul selciato. Le indagini compiute dai militari, basate principalmente sull’escussione dei testimoni e, appunto, sulle ispezioni compiute, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, hanno permesso al GIP del Tribunale del capoluogo di spiccare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ferdinando Natrella, per estorsione, tentato omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco e detenzione illegale di stupefacenti, notificatagli l’altra mattina. L’uomo si trova ora recluso nel carcere di Bari.






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