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Calcio. Il Bari, la Malesia di oggi e vecchie sudditanze

Nordin il magnate malese. (foto) ndr.

di Venanzio Traversa

BARI, 26 APR. - Se L’ozio è Il Padre dei vizi Lazio cos’è allora la Madre delle sconfitte, l’ultima ancora fresca rimediata nel derby? Cos’è iI Club Capitolino il passaggio obbligato di tutte le operazioni societarie e proprietarie del Bari targato Paparesta? Senza andare in pellegrinaggio a Roma non esistono altre vie all’interno del nostro abitato? Vorrei tanto che quel furbone di Emilio Salgari, l’inventore di Yanez e Sandokan venga smentito e che la Malesia di oggi non ci faccia ricordare quella dei Pirati che sulle giunche cinesi riuscivano ad abbordare e saccheggiare vascelli carichi di oro. Non sappiamo se invitati da qualche nostro Corsaro Nero a dirigersi oggi verso il porto tranquillo d’un altro continente, andare all’arrembaggio d’una squattrinata Caravella. Solo per sottrarle lo stemma d’un Club ultracentenario, per farne un trofeo o forse un’arma per muovere all’arrembaggio di altre navi, puntare su altri porti? Egregio Presidente, lo sappiamo è un momento delicato per il Bari. Un momento inatteso (la squadra ne potrebbe risentire) nel quale si incrociano la necessità di raggiungere i play off e l’obbligo di far quadrare i conti. Non certo di riesumare, tornare a sudditanze scomode ed imbarazzanti. Ai tifosi e alla città di oggi risulterebbero sgradite ed indigeste. Bisogna metterci la faccia sempre e tutta. Non il solito Lo dito che ci ricorda – chissà perché – tempi non lontani quando arrivavano giocatori al disotto delle attese, direttori sportivi inadeguati ed allenatori a dir poco sfigati. Con i tifosi sempre costretti a dire grazie. Le diamo atto, lei la sta mettendo tutta nel senso che rischia di continuo navigando alla giornata nelle acque insidiose d’un Campionato capriccioso e sbarazzino, pressato dalle domande d’una tifoseria, più volte scottata, che ha diritto di sapere. Non soltanto di assistere allo spettacolo, di sperare a parole nella Serie A. Certo avremmo tutti gradito che accanto a lei, a condividere gioie, dolori, spese ed investimenti vi fossero e vi siano oggi imprenditori baresi, personaggi purtroppo d’una specie rara che sin dai tempi lontani del Prof. De Palo e dei solitari Matarrese continua a brillare per l’assenza. Se ne faccia una ragione e si sottoponga - da orgoglioso venditore d’uno storico Club non da gestore d’un Discount qualsiasi - ai sondaggi e alle offerte di chi viene a comprare dai lontani Mari della Sonda. Intanto lunedì sera Bari e Cesena si sono “sondati” sotto gli occhi di 30 mila spettatori, quasi fiutati a vicenda in un’anteprima di quei play off che - ahinoi! –vedranno i romagnoli dar filo da torcere a tutti. Così come vogliamo il Bari lo dia oggi al Livorno. Ci attendiamo una gara intelligente, prudente e convincente. Con tre punti da portare assolutamente a casa. Gli altri corrono, il Bari non può permettersi di rallentare.





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