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Eventi. 50^ Vinitaly: la Puglia si distingue, anche col vino vegano!

Il padiglione della Puglia al Vinitaly. (foto Gigante) ndr.

di Daniele Lo Cascio 

VERONA, 11 APR. -  Grande attenzione per la Puglia alla 50^ edizione di Vinitaly il cui padiglione attrae compratori, giornalisti e appassionati da tutto il mondo. Tra le attività previste in collaborazione con Regione Puglia e Unioncamere “Anteprima degustazioni” una iniziativa che sta permettendo ai produttori presenti di anticipare la degustazione ai referenti di importanti riviste di settore, guide e concorsi enologici nazionali e internazionali, tra cui particolarmente interessati quelli del Canada, Gran Bretagna e Germania. Oggi la consegna del Premio giornalistico “Puglia Press tour Nero di Troia 2015 a Bruno Gambacorta (Rai Tg2 Eat Parade, per la categoria “TV e Radio”, Giulia Nekorkina (Scattidigusto.it), per la categoria “Web” e Francesco D'Agostino e Antonio Pellegrino (Cucina e Vini), per la categoria “Carta stampata”, presente l'Assessore regionale alle Politiche Agricole, Leonardo Di Gioia. Due i riconoscimenti assegnati alle aziende del Movimento Turismo del Vino Puglia: l'assegnazione a Gianfelice d'Alfonso Del Sordo del Premio Benemeriti della Vitivinicoltura, più conosciuto come Premio Cangrande da quest'anno dedicato al fondatore del Vinitaly Angelo Betti e l’inserimento del Rivera Stravecchio in una prestigiosa degustazione di etichette che, come la fiera compiono 50 anni, selezionate da Vinitaly, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino al fine di raccontare la storia dell'enologia italiana nell'ultimo mezzo secolo. Ma la Puglia è anche all’avanguardia sulle nuove produzioni in termini di consonanza ai nuovi regimi alimentari ed ecosostenibilità. A tal proposito cantina Feudi di Guagnano ha presentato il suo Vegamaro, un vino che a buon titolo può definirsi vegano dal momento che nel suo processo di elaborazione non prevede l’uso di derivati animali. Nel processo di chiarificazione del vino, come noto, vengono impiegate sostanze di derivazione animale come caseina, ovoalbumina, lisozima che in questo caso vengono sostituiti con analoghi prodotti di origine vegetale, ne è prova l’analisi del vino che è priva di ogni dna di suino, ovino o di pesce. Inoltre questo negroamaro in purezza è imbottigliato con un tappo non di sughero ma di un materiale derivato dalla canna da zucchero in una bottiglia più leggera delle consuete, pesando vuota solo 350grammi. Vinitaly prosegue ancora fino a mercoledì 13.


Il Negroamaro vegano. (foto Gigante) ndr.






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