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Molfetta (Ba). Intitolata a Damiano Altomare la nuova Capitaneria di Porto

Una immagine della cerimonia. (foto P. C.) ndr.

di Paola Copertino

MOLFETTA (BA), 16 APR. - Cerimonia e scoprimento targa E’ stata una cerimonia emozionante e coinvolgente, che ha ribadito il legame di Molfetta con la gente di mare, tutti coloro i quali a vario titolo sono solcano le acque dei nostri mari e che hanno sacrificato la vita per difendere altre vite, la pace e i valori in cui credevano. E’ questo il leit motiv che ha scandito tutte le fasi della cerimonia di intitolazione della nuova sede della Capitaneria di Porto di Molfetta, da oggi dedicata a Damiano Altomare, un marinaio valoroso, preso a simbolo di tutti i molfettesi che hanno donato la propria gioventù in virtù dell’ amor di patria. La solenne cerimonia si è svolta sulla banchina San Domenico, officiata da Mons. Domenico Cornacchia,vescovo della diocesi e delle massime autorità civili, religiose e militari. A fare gli onori di casa in qualità di comandante della Capitaneria, il Capitano di fregata Flavio Stefano Lagrasta, attorniato da parecchi ufficiali già comandanti della sede molfettese. Non potevano mancare i gonfaloni delle Associazioni Combattentistiche e d’ arma, i responsabili della Fondazione A.N.M.I.G. - Ass. Eredi della Storia che si sono occupati di allestire, all’ interno della struttura, una interessante mostra di cimeli e documenti relativi ai marinai imbarcati sulle navi della Regia Marina nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Molto affettuose le parole del vescovo che ha elogiato l’ iniziativa per l’ alto valore simbolico in quanto Damiano Altomare aveva combattuto per difendere la pace. Il fuochista molfettese, così come è stato ricordato nella sua biografia e dallo stesso Mons. Cornacchia, fu decorato con Medaglia d’argento al valor militare per la seguente motivazione: ”Imbarcato su un incrociatore durante un combattimento navale, veniva colpito mortalmente dal fuoco nemico. Sentendosi prossimo a morire, scriveva alla madre: Mamma, sono contento di essere finito forse così, vi bacio tutti, dando luminosa prova del suo alto spirito di sacrifico e di completa dedizione alla Patria”. Lo stesso era imbarcato sull’incrociatore della Regia Marina “Bolzano” dove morì il 09 luglio 1940 nel corso della battaglia di Punta Stilo. Nei discorsi del comandante Lagrasta e del sindaco Natalicchio tanta commozione, ricordo per i marinai che ieri e oggi solcano i nostri mari, ringraziamento per l’ impegno profuso in una professione usurante, che tiene lontano da casa,non priva di rischi e ancora spesso non coperta da garanzie pensionistiche o da norme di tutela. Molfetta città di mare e sul mare, che deve considerarlo una risorsa da tutelare con i suoi numerosissimi “imbarcati” su navi da crociera, mercantili, pescherecci e con tutti coloro i quali sono nella Marina Militare e Capitaneria di Porto. Altomare li rappresenta tutti, come molfettese e per il suo legame con il mare. A conclusione della cerimonia religiosa si è proceduto allo scoprimento della targa a cura della Damiana Altomare, sorella del fuochista, accompagnata da sindaco e comandante, benedetta subito dopo dal vescovo. A seguire le autorità si sono imbarcate a bordo delle unità della Guardia Costiera per il gettito a mare della corona in onore dei Marinai di Molfetta deceduti in guerra e di tutti coloro che hanno perso la vita in mare, mentre gli ospiti si recavano a visitare il “Museo dei Marinai di Molfetta” presso i locali interni della sede nuova della Capitaneria. Molfetta e il suo mare, legame indissolubile.





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