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Bari. OPERAZIONE “ILLIRIA” della Gdf. Numerosi arresti sul territorio nazionale [VIDEO]

Operazione 'Illiria della Gdf'. (foto Gdf) ndr
Nel corso dell'operazione sequestrati oltre 1 tonnellata di stupefacenti, armi ed esplosivo

di Redazione

BARI, 30 MAG. (C. St.) - “Illiria ”: è questo il nome dell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bari. Diversi gli arresti in tutta Italia, tuttora in corso da parte delle Fiamme Gialle in esecuzione di una ordinanza che applica misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica. Le indagini sono state svolte nei confronti di vari soggetti, sia italiani che albanesi, muniti anche di armi da guerra e tritolo, responsabili di un massiccio traffico via mare dall’Albania di sostanze stupefacenti. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 odierne presso la sede di questo Comando Provinciale - aula briefing – Corso Vittorio Veneto nr. 36 – Bari.

AGGIORNAMENTO* - OPERAZIONE “ILLIRIA” – COLPITE DA ORDINANZA 8 PERSONE PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI   

Questa mattina i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, con il supporto operativo delle Fiamme Gialle di Barletta, Brindisi, Pescara e Cremona, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone (5 italiani e 3 albanesi) componenti di un gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente del tipo marijuana, dall’Albania verso le coste pugliesi. L’operazione “ILLIRIA”, così denominata riprendendo l’antico nome della regione balcanica che comprendeva anche l’attuale Albania, principale Stato produttore di marijuana, trae origine dal sequestro nel 2013 di un ingente quantitativo di marijuana, pari a Kg. 100, eseguito in Altamura, nei confronti di due cittadini albanesi. Il prosieguo delle investigazioni anche di natura tecnica ha consentito di individuare una cellula criminale italo-albanese, con base nella cittadina pugliese di Barletta, nei cui confronti sono stati sequestrati complessivamente Kg. 1.218 di marijuana, Kg. 20 di sostanza da taglio, Kg. 4,550 di Tritolo, Kg. 1,143 di eroina e cocaina, un fucile mitragliatore d’assalto AK-47 “Kalashnikov”, 170 proiettili e 47 capsule detonanti. Le misure cautelari personali, disposte dal GIP presso il Tribunale di Bari su richiesta di questa Procura, vedono quale dominus dell’attività criminale il noto trafficante albanese, che nel frattempo ha acquisito la cittadinanza italiana, LAME Roland 47enne di Barletta, all’inizio dell’anno già sottrattosi alla cattura nell’ambito di altra operazione antidroga. Era proprio quest’ultimo che, unitamente al figlio Fabio di anni 25, manteneva i contatti con i propri connazionali in Albania per organizzare e far giungere in Puglia ingenti quantitativi di marijuana. Nell’ambito di questa indagine, difatti, nel giugno 2014, i finanzieri specializzati nel contrasto ai traffici di droga della Sezione G.O.A del Nucleo di Polizia Tributaria, unitamente alle unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, in collaborazione con quelle del Gruppo Aeronavale di Taranto, specializzato in operazioni a largo raggio, hanno intercettato al largo delle coste baresi, una imbarcazione da diporto con a bordo più di una tonnellata di marijuana, traendo in arresto i due scafisti, un albanese ed un italiano. Il gruppo criminale sgominato, composto da soggetti quasi tutti con specifici precedenti penali e di polizia, grazie a contatti con altri connazionali residenti in Albania, gestiva numerose spedizioni di marijuana dal citato paese balcanico all’Italia e, di recente, aveva visto i propri interessi orientarsi verso la cocaina, che veniva acquistata nei Paesi Bassi. Il possesso di armi perfettamente funzionanti, in particolare di un fucile mitragliatore d’assalto AK-47 ed il ritrovamento in Brindisi di più di Kg. 4 di tritolo, così come il sequestro di 167 cartucce di vario calibro, rinvenuti nel corso delle varie operazioni, forniscono ulteriori elementi sulla pericolosità dell’intero gruppo criminale oggetto di indagine. Al fine di dissimulare la natura illecita dei propri traffici i soggetti indagati utilizzavano linguaggio criptico e convenzionale basato su espressioni allusive in codice, volte ad indicare convenzionalmente la sostanza stupefacente. L’operazione, caratterizzata da particolare rapidità ed efficacia, è frutto della costante azione di controllo del territorio e del conseguente sviluppo info-investigativo che avvalora, in maniera significativa, la tesi prospettata attinente la crescente egemonia dei trafficanti albanesi nel mercato della droga.






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