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Cronaca. Foggia, inchiesta assenteismo al Comune. Interrogato il dirigente posto ai domiciliari

I "furbetti del multibadge" (foto) ndr.
di Nico Baratta

FOGGIA, 17 MAG. - La scorsa mattina, 16 maggio 2016, il Gip del Tribunale di Foggia ha continuato gli interrogatori dei rimanenti 4 “furbetti del multibadge” tratti in fermo nei giorni scorsi. Tra loro c’era il dirigente che mesi prima era al comando del Servizio Integrato Attività Economiche del Comune di viale Sant’Alfonso Maria De Liguori, gli uffici dove i Carabinieri di Foggia hanno piazzato microcamere per incastrare i “furbuetti”.
“Ho  timbrato per mia moglie che rimaneva in automobile perché ha difficoltà a camminare. E quando eravamo assenti era perché stavano eseguendo dei controlli per conto del Comune”, la dichiarazione che il dirigente ha fornito al GIP. Oggi quel dirigente, congiuntamente con la moglie, è sospeso dal lavoro. Mentre gli altri 3 dipendenti dell’ufficio comunale, che sono agli arresti domiciliari, hanno fornito versioni giustificative atte a dichiararsi innocenti. Uno di loro, tuttavia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per la cronaca i dipendenti accusati e agli arresti domiciliari, secondo la tesi dell’accusa e le riprese dei Carabinieri che li incastrerebbero anche per assenteismo, timbravano il cartellino e poi andavano a fare la spesa,  praticare sport come jogging, ritornando in ufficio solo dopo diverse ore. Sempre la tesi dell’accusa a volte qualche collega timbrava anche il badge di altri colleghi, anche fino a dieci timbrature. Ora si attendono le decisioni finali del GIP, se mantenerli agli arresti domiciliari o decidere sulla remissione in libertà chiesta dai legali dei 13 dipendenti.




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